Prima gli italiani, anche i cantanti?

 
Verrebbe da richiamare cosí una canzone di ormai tempo fa pensando proprio al dibattito ultimamente sviluappatosi attorno alla musica italiana, alla sua tradizione ed al suo futuro.
 
Il Festival di Sanremo ha fatto parlare molto di sé, anche piú del solito. La canzone che ha vinto, risultando dunque la migliore canzone italiana, in realtá non é riconosciuta come tale, da piú parti.
Ma c’é di piú oggi. Una proposta che intende valorizzare la nostra musica, dare spazio agli esordienti, tutelare la nostra tradizione: è questo l’obiettivo di una proposta di legge a prima firma Alessandro Morelli, Presidente della commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera e fino allo scorso anno direttore di Radio Padania.
 
Prima gli (artisti) italiani allora? 

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“Il futuro dei giovani? Progetti concreti, fare rete, promuovere cultura”

Una realtà <<pronta per diventare adulta>>.

Inizia così l’interessante confronto con Domenico De Maio, nuovo Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale Giovani. 

<<In un momento storico e sociale evidentemente complesso, di grandi cambiamenti, la nostra ambizione è far diventare l’Agenzia un punto di riferimento per giovani e per under 30, con un nuovo slancio e nuove iniziative al di là di quelle da tempo attive come Erasmus +, che resta un riferimento rilevante>>. 

Parte da qui una riflessione opportuna sui temi della formazione, di quanto sia oggi importante quella “non formale” che va a completamento di quella accademica ed ordinaria di uno studente. Determinante è non solo farne uno strumento ancor più potenziato, ma proporre un nuovo modello culturale basato sul “fare rete”…

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“L’Oracolo dell’Apocalisse”

Oggi  alle 19.00 presso la Libreria Eli, un nuovo spazio culturale nel cuore di Roma, l’autrice Francesca Romana Valente, archeologa, spe­cializzata in esoterismo e archeologia cristiana,e l’artista Mariuccia d’Angiò presentano rispettivamente il libro e le illustrazioni che hanno dato vita alla loro collaborazione incentrata sull’interpretazione, esoterica da un lato, artistica dall’altro, del libro biblico dell’Apocalisse di Giovanni.

Un incontro che sarà soprattutto un’occasione per scoprire le diverse e sorprendenti interpretazioni di uno dei libri più temuti, che da secoli influenza l’immaginario collettivo e che, se letto e studiato, può essere, sorprendentemente, meno temibile appunto di quello che siamo portati a pensare. 

La mostra presenta le illustrazioni che hanno ispirato i tarocchi dell’Oracolo dell’Apocalisse e che l’artista Mariuccia d’Angiò illustratrice specializzata in varie tecniche, già autrice di diversi libri illustrati sui miti e l’arte, mette a disposizione del pubblico per l’occasione.  L’Apocalisse di Giovanni è un libro che parla al lettore per immagini, attraverso un codice fatto di simboli a volte terrificanti, come la celebre Bestia, o rassicuranti, come la Donna vestita di Sole. Il testo apocalittico ha ispirato vari celebri artisti, quali Blake, De Chirico o Dalì, ognuno dei quali ne ha fornito una personalissima interpretazione.

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Sport è cultura, anche nel combattimento. Talenti italiani crescono

Uno sport che continua a diffondersi, facendo conoscere le regole ed i valori dietro quello che non è solo uno scambio di colpi. Purtroppo spesso viene esasperato da chi non è in grado di cogliere le regole, la preparazione e il rispetto che sono alla base di queste discipline. A volte purtroppo, come dimostra un recente incontro di rango globale, anche alcuni professionisti, ma più spesso persone che vedono in questo sport solo un confronto fisico. Un confronto che invece è prima di tutto psicologico e mentale.

Anche l’Italia si sta facendo conoscere in modo sempre più efficace, con nuovi fighters e talenti ad entrare nell’arena. Uno di questi è Gabriele Casella, che lo scorso 1 dicembre ha sconfitto Dani “Breezy” Traore in Bellator Kickboxing (categoria 80 kg) per verdetto unanime della giuria. 

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Cronaca dei rimedi del giorno dopo. Ragazzi, “educazione” è libertà

Non può e non deve più essere così. Analisi e provvedimenti del giorno dopo devono necessariamente diventare analisi e provvedimenti preventivi, del giorno o dell’anno prima. Questa nuova tragedia scuote particolarmente gli animi per la giovane età delle vittime coinvolte ma anche per il teatro in cui tutto ciò avviene: un luogo di divertimento. Vogliamo essere chiari e sintetici e soffermarci su due aspetti importanti da mettere a fuoco.

In primis, soluzioni a monte e non a valle delle tragedie: soluzioni ed azioni a garanzia della sicurezza che vedano la luce non “a buoi scappati” ma grazie ad una corretta azione di verifica dei controllori, da un lato, insieme ad una gestione responsabile di coloro cui fanno capo determinate attività, specie quelle che hanno a che fare con l’incolumità delle persone, dall’altro. Detto questo in modo molto chiaro e diretto, non può sfuggirci una considerazione centrale che riguarda la vita dei giovani. In particolare con i luoghi del loro svago, del divertimento, che sempre più si trasformano in momenti di eccessi, a danno di sé stessi, fino a casi eclatanti come questi. Da una semplice e stupida – ma pericolosa –  moda come quella dello spray al peperoncino che sembra aver innescato la tragedia, al sempre più diffuso consumo di stupefacenti.

Perché ormai il divertimento non si può più definire tale se non prevede sballo o perdita di controllo. È questo il messaggio brutto e distorto da correggere. Anche perché, sinceramente, neppure veritiero. Non è una frase fatta ma ci si può divertire benissimo senza rischiare letteralmente la pelle o comunque andarci spesso vicini. In questo, purtroppo, bisogna riconoscere anche le responsabilità di nuovi modelli che tutto sembrano, furchè educativi. Onestamente nessuno può giudicare morale e gusti personali, ma ho un’idea personale e chiara a riguardo.

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Questione di Identità

Quel che c’è di certo ? Il bisogno di Identità. Il bisogno di valorizzarla, riscoprirla, difenderla. Fattore indispensabile, per un Paese e per un popolo. Ma anche per più popoli. Perché quello identitario, che può sembrare tra i discorsi più “escludenti”, è quello su cui si basa in realtà la più concreta delle inclusioni. “Essere intolleranti con gli intolleranti” ci insegna Popper: in questo caso, qui l’apparente paradosso, essere intolleranti significa tutelare la tolleranza. Paradosso che in linea di principio può essere traslato sul discorso sopra accennato. Favorire accoglienza ed integrazione non significa dis – integrare la comunità in tante… Continua a leggere


A tu per tu con.. autori “sul divano”

“Sogni, favole, illusioni, storie, leggende, sensazioni, impressioni, voli di piume, lagrime di luna e soffi d’amore che si fanno realtà”.         Queste le prime parole che si leggono aprendo il libro di Marco Marrocco “Vincent sul divano”(Fefè ed.) autore eclettico, persona simpatica e sensibile, che oggi vogliamo conoscere meglio e più da vicino. Prendendo spunto proprio da questo suo libro, particolarmente profondo ed originale nei contenuti.                                                        Marco, a che età… Continua a leggere


Dibattiti.. d’autore

Partito il 29 luglio scorso, con un importante talk politico animato dai protagonisti di questi giorni caldi, Garda d’Autore è un nuova agorà in cui confrontarsi su attualità, vedute e valori, dalla cultura alla politica, dal giornalismo all’economia e al costume.  Tra poco l’appuntamento cui parteciperò, dedicato al cosiddetto ” bon ton”, un universo non solo di forma e (buone) maniere ma anche e soprattutto di sostanza e senso civico. Quello che andrebbe ripassato come studio nelle scuole, oggi, è e deve essere oggetto di una nostra importante riflessione, da parte di giovani e meno giovani. In un momento storico… Continua a leggere


A tu per tu con Gianmarco Tognazzi

 

Arte, cinema, giovani.

Tre battute per sintetizzare quello che abbiamo messo al centro della nostra chiacchierata con Gianmarco Tognazzi.

Artista ben noto, dalle cui parole traspaiono vera passione ed una particolare sensibilità umana.

Ad avviare il nostro confronto il progetto “Etiquo film”, un’interessante opportunità per tutti i filmmakers. Si tratta di un progetto ideato dal produttore e fondatore di Cine1 Media Group, Pete Maggi (già socio di Eagle Pictures coi fratelli Dammicco e di Adler) in associazione con Operation Services (consorzio di operatori finanziari) e il suo Amministratore Vincenzo Giacomini.

In sostanza un concorso per soggetti e sceneggiature di cortometraggio, ognuno della durata di 10 minuti circa, dedicato a giovani di massimo 35 anni, che costituiranno un film a episodi di 10 storie, dunque in una forma che da tempo non si produce in Italia. E ciò nonostante precedenti illustri della storia del cinema come “I mostri” del 1963, film in 20 episodi diretto da Dino Risi, interpretati principalmente da Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi.

Nome che ci consente di arrivare al coinvolgimento nel progetto di Gianmarco quale Presidente della Giuria chiamata a valutare le opere…

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