Politica e(‘) società civile

E’ anche dalla cosiddetta “società civile” che la politica può e deve ripartire. L’azione di chi governa, o punta a faro, deve essere basata su esigenze dell’economia reale, di imprenditori e lavoratori, dalle istanze che vengono da rappresentanti di ogni ambito che va da quelli citati a quelle di ogni categoria professionale. Un messaggio da tener presente specialmente dai giovani che oggi si affacciano al lavoro e alla politica come passione o futura missione. Questo uno dei tratti interessanti emersi dalla recente Convention lanciata da Giorgia Meloni a Milano. Idee che possono trovare concordi o no, ma l’ascolto di categorie e professionisti è un aspetto da tenere in considerazione e valorizzare nel dibattito politico. Può fa emergere idee e proposte diverse tra loro, ma offre uno spaccato della società da ascoltare in modo sempre piaciuto costante e diretto…

Sulle questioni internazionali di queste ore si è espresso Stefano Pontecorvo, già Alto rappresentante civile NATO in Afghanistan: “In Europa ci confronteremo con un conflitto congelato e con cui dovremo convivere. Ma la crisi é anche un’opportunità perché ci ha fatto realizzare di aver appaltato la nostra sicurezza alla Nato, la nostra energia principalmente alla Russia e il nostro benessere all’Unione Europea. Dovremo agire per non liberarci del terzo appalto. Partecipiamo ad organizzazioni internazionali che hanno una incidenza nella nostra vita, ma il futuro dell’Italia è nelle mani dell’Italia. Ci vuole strategia, avere idee, il coraggio e la volontà di contare.” 
 
Interessante lo spunto sulla formazione di Stefano Zecchi: “Ci vuole una riforma radicale della scuola. I giovani hanno bisogno di una scuola che li renda competitivi nel mercato del lavoro internazionale, non politiche assistenziali. È importante che i ragazzi acquisiscano consapevolezza della loro storia e delle proprie capacità. Una volta che si forma la scuola, diventa virtuoso anche il rapporto con la famiglia. Famiglia e scuola si devono sostenere: se crolla una, crolla l’altra”.
 
“È opportuna una riforma che punti alla governabilità, non consentita dalla legge elettorale. Un sistema presidenziale o semi-presidenziale potrebbe garantire maggiore stabilità di governo, come avviene nelle regioni. Bisogna lavorare a riforme serie che garantiscano la funzionalità del sistema a livello statale”. Questo è ciò che ha detto, ad esempio, Alfonso Celotto, docente di Diritto Costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Roma 3, relativamente a un tema delicato come appunto quello della governabilità.
 
Venendo alle imprese, Zoppas, consigliere di amministrazione di acqua San Benedetto, ha acceso un faro importante sul fenomeno dell’ “inflazione sommersa “La mia presenza qui oggi vuole essere una testimonianza di cosa significhi al giorno d’oggi fare impresa, dopo una pandemia e con una guerra in corso. È una voce che si aggiunge a tante altre, tra cui quelle di rappresentanza di categoria. Con tutte le criticità attuali, il dialogo tra politica e mondo imprenditoriale è ancora più importante e ogni occasione per incentivarlo è preziosa”. E ha aggiunto “In questo momento stiamo subendo degli aumenti esorbitanti legati al costo delle materie prime e del trasporti, cui si sommano un’ancora maggiore penalizzazione dei costi dell’energia, soprattutto elettricità e gas. Costi che ci impediscono di competere con i prezzi dei concorrenti locali, e ancora di più con quelli lontani” – prosegue l’imprenditore. “I numeri che esprimono un’inflazione intorno al 6-7 % rappresentano solo l’aumento del paniere, ma sono ben lontani dal rappresentare il vero aumento dei costi che sta subendo l’apparato produttivo. E proprio questa inflazione sommersa, legata anche al costo delle materie prime, ha generato aumenti che possono essere anche superiore al 40 % a seconda del tipo di prodotto. Esiste dunque un’inflazione sommersa di cui bisogna tenere conto. Le imprese che non riescono a colmare questo gap quindi, se non hanno le giuste riserve, rischiano nel prossimo futuro di affrontare situazioni drammatiche” conclude Zoppas.