Una nuova testimonianza di una giovane atleta, che ha coltivato e coltiva tanti interessi e passioni, molto diversificati nella vita e sul lavoro. E’ Laura Strati, conosciamola direttamente nella nostra intervista a tu per tu con lei..
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Namasté !
Quella globale sta diventando una popolazione sempre più attenta a benessere e wellness. E, perché no, ci auguriamo sempre più anche alla spiritualità.
Un’ attenzione di cui beneficia sicuramente la vita privata ma, a ben vedere, un nuovo approccio che può fare la differenza anche nella vita professionale, sia per una maggiore stabilità acquisita grazie a questa consapevolezza sia per una serie di tecniche che diventino, per così dire, parte di noi.
Tra le discipline più note, anche se spesso solo in superficie, c’è l’ormai noto yoga.
La mia è anche una testimonianza personale, di chi, lontanissimo da questo mondo come pratica sportiva e meditativa, ha sempre visto nel dinamismo spinto e nella fatica la natura reale di una disciplina.
E qui la prima sorpresa..
Lo sport è vita: la cura di sé e le ultime innovazioni
Si celebra oggi la Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace, ideata dal CIO e fissata dall’Assemblea generale della Nazioni Uniti proprio il 6 aprile, data di inizio dei primi Giochi Olimpici del 1896. La festa ha lo scopo di promuovere lo sport come mezzo per unire le persone, promovere la pace e aiutare il cambiamento sociale. Questa la motivazione ufficiale dell’ONU: “Invitare gli Stati, il sistema delle Nazioni Unite e in particolare l’Ufficio delle Nazioni Unite per lo sviluppo e la pace, le organizzazioni internazionali competenti e le organizzazioni sportive internazionali, regionali e nazionali, la società civile, comprese le organizzazioni non governative e il settore privato e tutti gli altri soggetti interessati a cooperare, osservare e sensibilizzare alla Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace”.
Andando al solo cerchiamo di elencare le ragioni, dalle piú alle meno note, che secondo la scienza fanno dello sport un’attivitá preziosa per tutti, giovani e non:
Il lavoro è vita
Paura (di volare)? Ecco come spiccarlo il volo..
Da oggi in libreria un testo utile non solo per molti, ma proprio per tutti. Certo, in particolare per chi non riesce a liberarsi da una paura così diffusa come quella di spiccare il volo, non metaforicamente ma letteralmente. Parola della giornalista Vania Colasanti e del neurologo, divulgatore scientifico, Rosario Sorrentino, autori di “Grazie al Cielo” (Ed.Sonzogno).
E’ Vania Colasanti ad accompagnarci nell’avventura narrativa, particolarmente intima, di “Grazie al Cielo”, essendo la sua una storia di successo, ovvero di colei che ha definitivamente superato una paura, un terrore, del tutto paralizzante. La curiosità è dunque tanta.
Disarmiamo la violenza, seminiamo rispetto
Sono storie che fanno male. Di follia ordinaria.
Un altro ragazzo vittima di violenze da parte dei coetanei, colpi affondati al punto tale da renderli fatali.
Questa volta è successo ad Alatri, un paese del Lazio, taetro di un omicidio consumato nel centro storico della località.
La storia è di quelle già sentite: un ragazzo che tenta di difendere la fidanzata, importunata da un giovane coetaneo albanese. Di qui una discussione accesa, poi degenerata fuori dal locale. Pare che le fazioni fossero quella degli amici di Emanuele, la vittima, affrontati dai buttafuori del locale, alcuni di essi sempre di nazionalità albanese.
Emanuele sarebbe stato colpito con pugni e calci, poi uno degli aggressori avrebbe preso un oggetto di ferro, forse una spranga, con cui avrebbe colpito ripetutamente il ragazzo. Dopo i primi soccorsi, Emanuele è stato trasportato in elicottero a Roma dove è stato operato d’urgenza. Ma nulla da fare. Un’altra vita spezzata.
La valle della Speranza
Una piccola discesa, una strada sterrata circondata da verde e suoni, melodie della natura. Silenzio, pace. Ieri intervallati dalle voci di una fitta folla, che ha raggiunto la “valle” per l’occasione.
La Valle della Speranza. Così è stato ribattezzato questo luogo, la Comunità Incontro, nelle campagne di Amelia, in Umbria. Per l’appunto, punto d’incontro di anime, percorsi di vita difficili. Segnati, lo si vede, sin dalla giovane età.
Un posto per gli emarginati, gli ultimi, che qui diventano primi. Per irresponsabili che qui diventano responsabili, spiegandoti con orgoglio il risultato del loro lavoro, dalla manutenzione ai kilometri di luminarie messi su per le Festività.
Un’ emozione rara, profonda. Un confronto sul “ring” della realtà che chiamiamo tale pur incrociandola assai raramente in molti dei nostri percorsi di vita…