A tu per tu con Gianmarco Tognazzi

 

Arte, cinema, giovani.

Tre battute per sintetizzare quello che abbiamo messo al centro della nostra chiacchierata con Gianmarco Tognazzi.

Artista ben noto, dalle cui parole traspaiono vera passione ed una particolare sensibilità umana.

Ad avviare il nostro confronto il progetto “Etiquo film”, un’interessante opportunità per tutti i filmmakers. Si tratta di un progetto ideato dal produttore e fondatore di Cine1 Media Group, Pete Maggi (già socio di Eagle Pictures coi fratelli Dammicco e di Adler) in associazione con Operation Services (consorzio di operatori finanziari) e il suo Amministratore Vincenzo Giacomini.

In sostanza un concorso per soggetti e sceneggiature di cortometraggio, ognuno della durata di 10 minuti circa, dedicato a giovani di massimo 35 anni, che costituiranno un film a episodi di 10 storie, dunque in una forma che da tempo non si produce in Italia. E ciò nonostante precedenti illustri della storia del cinema come “I mostri” del 1963, film in 20 episodi diretto da Dino Risi, interpretati principalmente da Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi.

Nome che ci consente di arrivare al coinvolgimento nel progetto di Gianmarco quale Presidente della Giuria chiamata a valutare le opere…

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“Perché le cose devono essere così difficili?”

Se lo chiede Letizia Scarpello, giovane artista classe 18989, nata a Pescara ma ormai stabilitasi a Milano da tempo.  Giovane ma già con numerose attività alle spalle, tra le sue mostre collettive ricordiamo solo alcune tra le più recenti: DISERTA, a cura del Collettivo Pepe, Casa della Cultura, (Spoltore; 2016), CONTINUUM, STAGE AS SOCIAL PLATFORM, con Luigi Coppola a cura di Simone Frangi e Tommaso Sacchi, progetto a cura di Nctm Studio Legale e Gabi Scardi per la XV Triennale di Milano (Milano; 2016), RITRATTO A MANO 3.0, con Gianni Caravaggio a cura di Giuliana Benassi e Giuseppe Pietroniro, (Convento delle… Continua a leggere


Un futuro senza “debito” per i giovani

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Un nuovo anno che inizia con il pensiero rivolto ai giovani da parte di Papa Francesco e successivamente, nel suo rituale discorso dal Quirinale, del Presidente della Repubblica Mattarella.
Queste parole ricordano il ruolo che hanno avuto e dovranno avere le nuove generazioni, ma anche il trattamento che hanno avuto – e dovranno soprattutto avere – da parte della società e di “chi decide”.
Papa Francesco è stato chiaro: “abbiamo un debito verso i giovani!”

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