Un nuovo anno che inizia con il pensiero rivolto ai giovani da parte di Papa Francesco e successivamente, nel suo rituale discorso dal Quirinale, del Presidente della Repubblica Mattarella.
Queste parole ricordano il ruolo che hanno avuto e dovranno avere le nuove generazioni, ma anche il trattamento che hanno avuto – e dovranno soprattutto avere – da parte della società e di “chi decide”.
Papa Francesco è stato chiaro: “abbiamo un debito verso i giovani!”
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Forma o sostanza? Questione (anche) di soprabito…
ll racconto di un uomo austero, figura storica e notabile uomo della politica e delle Istituzioni, inizia richiamando quest’immagine:
Molto tempo fa, un parlamentare leggeva il giornale nei corridoi della sua Camera di appartenenza, il Senato. Aveva con sé dei documenti ed il suo soprabito, piegato sull’avambraccio. Fin qui nulla di strano, giusto?
E invece no, l’anziano uomo delle Istituzioni, qui in veste di narratore, si ferma proprio a sottolineare l’errore di questo Senatore. Stesso parere aveva Amintore Fanfani, che proprio nel momento descritto dalla voce narrante si trovava a passare in quel corridoio. “Non è così che si sta al Senato della Repubblica Italiana” esclamò nei confronti del Senatore, “per gli impermeabili c’è il guardaroba!”, lo ammonì. Ed il Senatore reagì come oggi è difficile immaginare. Si scusò, prima di tutto. Per poi dirigersi verso il guardaroba e lasciare il soprabito, come opportuno per il decoro del Palazzo.
Il navigato uomo di potere che lo racconta, ai tempi, ricopriva un’importante carica istituzionale proprio al Senato e per questo motivo aveva assistito alla scena.
Perchè questo racconto?
Resilienza e condivisione: il “piano B” del cervello
Gli ultimi eventi, lo abbiamo detto, ci impongono molte riflessioni. E su molti fronti. Adesso, qui, soffermiamoci su quello che sta accadendo, su come ci stia influenzando e sui sentimenti, sulle emozioni che eventi come quello di Nizza sono capaci di generare.
Ognugno di noi nasce gemello con un’emozione. Quest’emozione è la paura, diceva Hobbes. In effetti, se ci pensiamo, è una delle emozioni più ricorrenti, con varie intensità. Oggi, a livello globale, sicuramente resa più profonda e tangibile da nuovi fattori, “generatori” di terrore.
Che fare?
Un momento che richiede il contributo di nuove (gener)azioni..
Avrei voluto esordire con parole che, pur pronunciate da una Santa come Caterina da Siena, contestualizzate nella realtà degli ultimi giorni e delle ultime ore potrebbero non evocare a primo impatto la forza e la valenza positiva che in realtà incarnano. Arriverò comunque a queste parole di grande significato, non solo o non necessariamente religioso, ma senza dubbio sociale e culturale, con una necessaria premessa.
Il pensiero va ovviamente a quanto nel mondo, in Europa, stiamo ultimamente vivendo, dai sempre più tragici episodi di violenza ai mutamenti dello scenario politico e socio-economico. Le vicende di Nizza ed il golpe turco di ieri sono rispettivamente solo gli ultimi, eclatanti casi. Grandi tensioni e grandi cambiamenti sono gli attori principali cui oggi vediamo calcare il palcoscenico globale.