Matteo Bassetti, il punto sulla pandemia

Le novità del fronte di guerra ci fanno dimenticare per un attimo della pandemia, su cui è bene soffermarsi per una valutazione dei numeri e dello scenario attuale. Lo facciamo con il Prof. Matteo Bassetti, una figura orami familiare per tutti noi, che da sempre ci informa con puntualità chiarezza sull’andamento del virus…

Partiamo da considerazioni sulla nuova variante e sui numeri che fan segnare in queste ore:

“Questa variante è praticamente 7 volte più veloce e più contagiosa rispetto al virus originale. Guardi che noi siamo arrivati a 200.000 contagi al giorno, nella prima e nella seconda settimana di gennaio. Pare che le mascherine fossero obbligatorie ovunque all’aria aperta. Con la riduzione degli spazi sugli aeroplani, sugli stadi, ristoranti, senza risultati sperati. La Cina ha dimostrato che la strategia di questo tipo non sia efficace.

Non serve continuare a frapporre tra noi e il virus misure che alla fine sono fortemente limitanti, la libertà delle persone e non hanno risultati. Nel tempo a livello di protezione anticorpale si sta costruendo un’immunità: tutte insieme, quella da vaccini, più quella naturale, costruiscono l’immunità del popolo, si consenta l’Italia oggi non avere gli ospedali in affanno.

 

Con la vaccinazione come è bene procedere?

“Fatto il famoso booster a distanza di quattro mesi, dobbiamo vaccinare fragili e immunodepressi e aspettare un vaccino nuovo che faremo evidentemente tra settembre, ottobre, novembre.

Nelle fasi iniziali si sono dovute adottare strategie generali, rivolte a tutti: ora è il momento di essere selettivi, dalle mascherine al vaccino, agire in modo mirato in. base alle esigenze specifiche delle persone e delle varie categorie cui appartengono.

Iniziare a guardare non tanto che tutti abbiamo la mascherina, ad esempio, ma che sia usata correttamente, anche semplicemente dal modo d’indossarla. Iniziamo ad analizzare e rendere utili e mirati i nostri comportamenti.

Questa è una variante che viaggia molto più veloce delle restrizioni. È un virus che rende inefficaci an che le mascherine che, a tendere, andranno si sempre usate, ma in modo corretto e da parte di chi ne può avere più bisogno.

Iniziamo ad agire in modo mirato, dal lavoro alle scuole che sono state al centro del dibattito, con misure di comportamento rigide da rispettare all’interno e assembramenti all’uscita.

Dobbiamo essere disciplinati e selettivi nelle misure da dettare.

 

Questo anche perché la situazione degli ospedali oggi è migliore?

“Come dire, la pressione in terapia intensiva è pari a zero, quindi è arrivato il momento che si deve gestire il tutto in maniera diversa. Anche perché rischieremmo di finire isolati dal resto d’Europa.

Questo virus faceva male a tutti, anche alle persone giovani, oggi questo è un virus che fa molto meno male. Quindi deve sempre richiedere cautela, ma nel modo che dicevo. Misure mirate e intelligenti per essere efficaci nel non creare timori e nell’arginarlo in modo concreto.

 

 

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