Endometriosi e giovani, questione sociale

Si è tenuta a Roma la terza convention annuale della Fondazione Italiana Endometriosi (Fie). Molte le testimonianze e gli aggiornamenti su un problema ormai molto diffuso, spesso frainteso come questione di genere, da donna, quando invece la dimensione del fenomeno riguarda tate giovani, le loro famiglie, i loro affetti. Per l’appunto, è una questione sociale…

“L’endometriosi coinvolge la vita delle famiglie, le relazioni personali, ha pesanti ripercussioni sull’attività lavorativa di milioni di donne. Al dolore e ai sintomi fisici si sommano difficoltà psicologiche che impattano fortemente sulla qualità della vita”. Lo ha detto Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana endometriosi (Fie). Insieme a quello del Prof. Signorile, tra i principali relatori intervenuti figurano la Dott.ssa Josepha Goetz Collinet, International relationship leader di EndoFrance, la Dott.ssa Maria Cassano, biologa nutrizionista e psicologa, Giulia Sorrentino, esperta di comunicazione social particolarmente attiva nella sensibilizzazione sulla tematica, Valentina Marcattilj, psicologa, diet e mental coach, che si è soffermata in particolare sula centralità del fattore psicologico: “Essere supportati psicologicamente durante il proprio percorso credo sia indispensabile per favorire una presa in carico della donna (e non della patologia) che tenga conto non solo degli aspetti medici e farmacologici, ma anche degli aspetti emotivi e relazionali che entrano in gioco, in modo che l’unità corpo-mente venga rispettata e custodita.” “Fondamentale poter dare spazio al proprio sentire – prosegue la Dottoressa –  lasciare che emergano emozioni come la rabbia, la paura, la tristezza. Così come credo sia fondamentale darsi il permesso di chiedere aiuto: alla famiglia, agli amici, cercare una comunità in cui sentirsi libere di vivere la propria sofferenza senza doversi difendere da essa.”

Il Presidente Signorile, dopo la sua introduzione, ha sottolineato  “l’endometriosi è riconosciuta purtroppo è ancora fortemente sottovalutata: manca una corretta informazione che aiuti a comprenderne il reale impatto sociale. Per questo chiediamo una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, più tutele lavorative, nuovi modelli di assistenza, sostegno alla ricerca per individuare una cura e abbattere i tempi per la diagnosi”, sottolinea Signorile. “Insieme a EndoFrance e ad altre associazioni stiamo lavorando a una grande alleanza europea per sensibilizzare, informare, continuare con le nostre attività di ricerca e dare sostegno alle donne che ne soffrono. In Francia, il presidente Macron si è schierato in prima linea contro l’endometriosi, mettendoci la faccia con una campagna di forte impatto che non lascia spazio ad ambiguità, un messaggio contro l’omertà che circonda questa malattia. L’Italia non può e non deve essere da meno, serve un messaggio altrettanto forte e concreto”.

Una risposta a “Endometriosi e giovani, questione sociale

  1. Mi moglie soffre fin da giovane di questa patologia e non posso dire altro se non che le parole del vostro testo siano illuminanti: è una malattia che colpisce l’intera famiglia. L’unica cura non chirurgiaca consiste nell’uso massiccio della pillola anticoncezionale, tutti i santi giorni , per indurre una finta menopausa in attesa che quella naturale sopraggiunga; senza considerare cosa una cura del genere possa poi causare nel futuro: cancro al seno ed altro.
    La nostra vita intima di coppia è annientata e comunque i dolori mestruali sono pesanti. L’alternativa è l’intervento che non garantisce almeno nEl suo caso la soluzione del problema comportando rischi pesanti.
    Questa è la mia testimonianza, una malattia che mette a dura prova la sopravvivenza della famiglia.

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