La legalità non è un gioco

Ultimamente si è parlato di “fortuna” e legalità quando un uomo a distanza di poco tempo ha vinto con due gratta e vince la cifra di ben tre milioni di euro circa. Fortuna o altro? al momento la giustizia ha garantito si tratti duna persona particolarmente cara alla “dea bendata”.

Ne parlavamo giorni fa a Mattino5: prendendo i numeri del calcolo della probabilità in effetti ci viene da riflettere, ma se “tutto torna” per la legge non possiamo che festeggiare con il vincitore. Un fatto di cronaca che, dunque, conduce al tema del la legalità…

In particolare, a quello del gioco legale in Italia  – intendendo con questo, appunto, tutte le slot machines, le lotterie e le altre attrazioni regolamentate dalla legge – che ha contribuito all’erario per 11,4 miliardi di euro nel 2019. Si tratta di una cifra importante che però ha visto un deciso crollo, anche per questo settore, nel corso di questa emergenza. A seguito della chiusura dei punti fisici di gioco imposti dai lockdown e dalle misure di contenimento sociale, è uno studio della Luiss Business School a calcolarlo, si è registrato un significativo crollo del gioco in presenza, con un -41% di gettito stimato per il 2020, ammontante a 6,79 mld di euro.

Risorse che, purtroppo, non sono però sparite nel nulla, ma finite nel mercato del gioco nero o illegale. Quello che viaggia sul web e di cui sono particolarmente protagoniste le generazioni più giovani: le prime stime della ricerca portata avanti dall’università romana indicherebbero che “l’aumento del mercato illegale potrebbe aver coinvolto fino a 4 milioni di giocatori”. I dati erano preoccupanti anche prima della pandemia: una ricerca effettuata nel 2019 dal CNR di Pisa calcolava che nel 2017 un milione di italiani fra i 15 e i 19 anni aveva già avuto accesso a forme di gioco d’azzardo, e addirittura 400mila bambini fra i 7 e i 9 avevano avuto un qualche tipo di “iniziazione” da genitori, parenti o amici. 

C’è poi l’altro lato della vicenda: i giovani cercano lavoro e alcuni lo trovano anche nel settore del gioco, che da solo occupa 100mila persone. Queste aziende sono particolarmente versate sulle tecnologie digitali e il 63% delle realtà con oltre 10 addetti ha investito proprio in questo settore . Raffaele Oriani, Professore Ordinario di Finanza Aziendale dell’Università Luiss, ha sottolineato che per costruire un mercato del gioco completamente ancorato a parametri di legalità serve l’intervento del legislatore: «Per salvaguardare un mercato essenziale per la nostra economia – strumento di contrasto a fenomeni di illegalità ed evasione fiscale – è necessario aggiornare la regolamentazione del gioco legale, rendendolo più funzionale al contrasto di potenziali rischi per gli utenti». 

 

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