#nonfermateci

#solidarietà: una delle parole d’ordine di questo periodo.

E parlando di solidarietà non si può non pensare al terzo settore. Vogliamo raccontarvi qui allora l’iniziativa promossa dal Forum che lo rappresenta attraverso la campagna #nonfermateci. Ce ne parla Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore: “non possiamo interrompere la nostra attività che oggi sostiene migliaia di persone fragili che devono poter continuare a contare su di noi. Un numero destinato a crescere irrimediabilmente dopo la fine di questa emergenza, quando saremo costretti a confrontarci con ancora più povertà e diseguaglianze. Per questo chiediamo alle Istituzioni di non fermarci, ma anzi di aiutarci a continuare il nostro lavoro che rischia altrimenti di cessare”.

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Sport è Cultura!

 
Quella dello sport è una cultura fondamentale da diffondere soprattutto tra ragazzi e nuove generazioni. Non solo perchè lo sport fa parte di quelle abitudini alla base di un corretto stile di vita, ma anche perchè sport significa condivisione, benefici in termini non solo atletici ma piscofisici, oltre a rappresentare uno die mondi in cui noi italiani eccelliamo storicamente.
In quet’ambito possiamo collocare la prossima iniziativa che vedrà come teatro la Calabria…

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Un nuovo anno di Cinema che riparte da Checco

Aspettando l’estate, un primo pensiero alla prossima stagione.. cinematografica. Una buona abitudine, quella del cinema, utile a tutti tanto per divertirsi quanto per conoscere e riflettere. 

Uno dei protagonisti piú attesi della prossima stagione é sicuramente un personaggio capace di far convergere i guati di ogni generazione, dai piú piccoli fino a tutti i membri della famiglia: Checco Zalone. Il suo ritorno é sicuramente tra i piú attesi e Medusa lo ha confermato oggi, annunciando il calendario del prossimo anno per bocca del suo Ad Giampaolo Letta. 

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Estate d’alta quota

L’estate, si sa, é l’emblema del riposo. Che allo stesso tempo rappresenta quell’ozio creativo che tanto puó contribuire alla nascita ed allo sviluppo delle idee, lontani da suonerie e connessioni perenni, all’insegna delle quali vivono soprattutto adolescenti e ragazzi. 

Da giugno a settembre, la montagna è una meta sempre scelta da molti per vacanze immerse nella natura, in famiglia o con gli amici. Si è infatti arricchita l’offerta estiva del Tarvisiano, località delle Alpi Giulie in provincia di Udine al confine tra Italia, Austria e Slovenia, grazie all’iniziativa transfrontaliera +Card Holiday, un contenitore di eventi, attrazioni e servizi per grandi e piccoli, concepiti per promuovere le attività all’aria aperta con panorami magici.

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Namasté !

Quella globale sta diventando una popolazione sempre più attenta a benessere e wellness. E, perché no, ci auguriamo sempre più anche alla spiritualità.

Un’ attenzione di cui beneficia sicuramente la vita privata ma, a ben vedere, un nuovo approccio che può fare la differenza anche nella vita professionale, sia per una maggiore stabilità acquisita grazie a questa consapevolezza sia per una serie di tecniche che diventino, per così dire, parte di noi. 
Tra le discipline più note, anche se spesso solo in superficie, c’è l’ormai noto yoga.
La mia è anche una testimonianza personale, di chi, lontanissimo da questo mondo come pratica sportiva e meditativa, ha sempre visto nel dinamismo spinto e nella fatica la natura reale di una disciplina.
E qui la prima sorpresa..

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Italianità e(‘) genialità.. anche da gustare

La pizza, si sa, è sinonimo di vera italianità. E con questa rima non troppo voluta introduciamo uno dei nostri più conosciuti prodotti, amati da tutte le generazioni e sempre più diffusi tra i giovani, come vedremo, non solo come consumatori ma anche per quel che riguarda il loro attuale mercato del lavoro.

Parliamo, dunque, di pizza e lo facciamo con uno dei suoi attuali più autorevoli ambasciatori: Gino Sorbillo è ormai personaggio simbolo dello stile e del successo italiano, reso noto da uno dei suoi prodotti più celebri come la pizza, emblema del genio italiano che ha saputo sapientemente combinare semplici materie prime, grani, mozzarelle e pomodoro. Prodotti d’eccellenza che solo grazie ad un’originalissima e storica intuizione sono diventati la base di un piatto che è da tempo un’icona globale, non solo in termini di patrimonio alimentare ma di una cultura riconosciuta a livello globale. Sorbillo nel corso degli anni ha visto costantemente crescere la propria attività in Italia e all’estero, per sbarcare recentemente a Roma dove era atteso da tempo, accolto un grande successo di pubblico curioso di scoprire o desideroso di provare le sue proposte come la sua famosa “Pizza Scugnizza”. Il pregio del lavoro di Gino Sorbillo è quello di partire da una forte e longeva tradizione dell’arte della pizza, valore fortemente radicato nella città di Napoli, che gli consente di conoscere bene e utilizzare al meglio gli ingredienti classici, selezionando le materie prime migliori e, allo stesso tempo, di essere all’avanguardia lavorando continuamente sul menù, scoprendo nuovi prodotti, ascoltando le richieste di un pubblico certamente più evoluto, affinando costantemente la tecnica e sperimentandola con grande attenzione.

“Sono particolarmente felice di trovarmi qui con chi da sempre ha creduto in me..

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Cronaca dei rimedi del giorno dopo. Ragazzi, “educazione” è libertà

Non può e non deve più essere così. Analisi e provvedimenti del giorno dopo devono necessariamente diventare analisi e provvedimenti preventivi, del giorno o dell’anno prima. Questa nuova tragedia scuote particolarmente gli animi per la giovane età delle vittime coinvolte ma anche per il teatro in cui tutto ciò avviene: un luogo di divertimento. Vogliamo essere chiari e sintetici e soffermarci su due aspetti importanti da mettere a fuoco.

In primis, soluzioni a monte e non a valle delle tragedie: soluzioni ed azioni a garanzia della sicurezza che vedano la luce non “a buoi scappati” ma grazie ad una corretta azione di verifica dei controllori, da un lato, insieme ad una gestione responsabile di coloro cui fanno capo determinate attività, specie quelle che hanno a che fare con l’incolumità delle persone, dall’altro. Detto questo in modo molto chiaro e diretto, non può sfuggirci una considerazione centrale che riguarda la vita dei giovani. In particolare con i luoghi del loro svago, del divertimento, che sempre più si trasformano in momenti di eccessi, a danno di sé stessi, fino a casi eclatanti come questi. Da una semplice e stupida – ma pericolosa –  moda come quella dello spray al peperoncino che sembra aver innescato la tragedia, al sempre più diffuso consumo di stupefacenti.

Perché ormai il divertimento non si può più definire tale se non prevede sballo o perdita di controllo. È questo il messaggio brutto e distorto da correggere. Anche perché, sinceramente, neppure veritiero. Non è una frase fatta ma ci si può divertire benissimo senza rischiare letteralmente la pelle o comunque andarci spesso vicini. In questo, purtroppo, bisogna riconoscere anche le responsabilità di nuovi modelli che tutto sembrano, furchè educativi. Onestamente nessuno può giudicare morale e gusti personali, ma ho un’idea personale e chiara a riguardo.

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Fedez&Ferragni, compleanno in vetrina

Viviamo ormai in stanze con pareti di cristallo. E quando siamo al sicuro, tra pareti solide e convenzionali, siamo noi stessi a renderle penetrabili alla vista, con il bisogno e la volontà di far conoscere al mondo quello che pensiamo e regolarmente facciamo.

Oggi c’è chi di questo fa un mestiere. Accettando di buon grado (?) l’apertura delle porte della propria vita al palcoscenico della rete. Con ciò che ne consegue, di buono o meno, nel vivere la propria quotidianità e nel mettera al centro di quelle altrui. Dunque di valutazioni, giudizi, complimenti ed offese. 

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Il lavoro è vita

 
 
Se chiedessimo ai ragazzi i tre pensieri principali delle loro giornate cosa credete ci risponderebbero?
Sono sicuro che in cima, per tutti, ce ne sarebbe uno ricorrente: il lavoro.
Pensiero che fa sognare, ma purtroppo ultimamente preoccupa sempre più spesso.
E per molti motivi.
Oggi l’UGL ci dà la possibilità di parlare di lavoro con un’iniziativa, “Lavorare per vivere”, organizzata a Milano per mettere l’accento su una delle questioni più calde e delicate.
Le 1029 sagome bianche oggi in Piazza Duomo vogliono ricordare le vittime sul lavoro
del 2017. Un fenomeno che continua purtroppo anche nel 2018: nei primi 4 mesi di quest’anno si sono registrati 286 decessi.
“Un dato tristemente impressionante a cui non ci dobbiamo abituare”, secondo Paolo Capone, Segretario Generale UGL, presente alla manifestazione. 
Per Capone, “sono necessari più controlli e meno burocrazia per incentivare le aziende a investire nella sicurezza sul lavoro, poiché si tratta di un tema che riguarda la sfera più intima del lavoratore e che ha a che fare con l’essenza più profonda della persona. In tal senso – prosegue Capone – è necessaria una stretta collaborazione tra le Istituzioni, le aziende e i lavoratori per investire maggiormente su prevenzione e salute. È una battaglia che l’UGL intende continuare affinché tutti comprendano che è inaccettabile ammalarsi o morire sul lavoro nell’era dell’innovazione digitale. Quella della sicurezza sui luoghi di lavoro è, dunque, una priorità che va affrontata e risolta anche perché, nel nostro paese finalmente, si possa parlare di un lavoro dignitoso e sicuro”.
 
 
L’evento è stato ideato e organizzato da Ital Communications e risponde ai precisi obiettivi si sensibilizzazione che il sindacato, con un’opera costante ed intensa, sta continuando a promuovere a livello sociale. 
Qui noi vogliamo ricordare che il lavoro è – e deve essere – sogno, non preoccupazione. Deve essere benessere, vita, non la sua negazione. 

Questione di Identità

Quel che c’è di certo ?
Il bisogno di Identità. Il bisogno di valorizzarla, riscoprirla, difenderla. Fattore indispensabile, per un Paese e per un popolo. Ma anche per più popoli. Perché quello identitario, che può sembrare tra i discorsi più “escludenti”, è quello su cui si basa in realtà la più concreta delle inclusioni.
“Essere intolleranti con gli intolleranti” ci insegna Popper: in questo caso, qui l’apparente paradosso, essere intolleranti significa tutelare la tolleranza. Paradosso che in linea di principio può essere traslato sul discorso sopra accennato.
Favorire accoglienza ed integrazione non significa dis – integrare la comunità in tante piccole altre comunità, arroccate sui propri credo e sui propri destini. Significare darsi un codice di regole comuni, dal rispetto delle quali scaturisce il rispetto e (dunque) una reale, pacifica convivenza. E possiamo parlare tanto di popoli quanto di generazioni. Chi non tollera? Non può essere tollerato.
Oggi più che mai non possiamo permetterci di scherzare, di farci prendere la mano da tentazioni buoniste o velleitarie, da soluzioni temporanee o superficiali. Siamo in un momento di crisi, a partire da quella economica, figlia (a mio parere) di una più vasta e profonda crisi culturale.
Bisogna partire da poche e solide regole per costruire molte e solidissime certezze.
Giovani e giovanissimi sono l’obiettivo di questa azione, ma anche e soprattutto la fonte da cui scaturisce il cambiamento. Che passa dal pluralismo, dalla diversità, ma anche dall’onestà intellettuale di riconoscere e garantire un minimo comun denominatore di regole, diritti, principi. Oggi partiamo dal rispetto, domani diventerà sviluppo, crescita e (dunque) libertà.
Regole chiare, amicizia lunga.

Quest’immagine adesso vi evoca gli stessi pensieri di prima?