Parliamo di salute e benessere, da un punto di vista interessante e originale, che riguarda da vicino tutte le generazioni, anche le più giovani. E’ quello del Dott. Fabrizio Cerusico, ginecologo specializzato nella cura dell’infertilità, questione interessa appunto le donne, giovani e anche tutto ciò che ruota attorno al nucleo basilare della famiglia ed a tutte le sue figure.
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Endometriosi e giovani, questione sociale
Si è tenuta a Roma la terza convention annuale della Fondazione Italiana Endometriosi (Fie). Molte le testimonianze e gli aggiornamenti su un problema ormai molto diffuso, spesso frainteso come questione di genere, da donna, quando invece la dimensione del fenomeno riguarda tate giovani, le loro famiglie, i loro affetti. Per l’appunto, è una questione sociale…
Alla (ri)scoperta del “Belpaese”
Estate d’alta quota
L’estate, si sa, é l’emblema del riposo. Che allo stesso tempo rappresenta quell’ozio creativo che tanto puó contribuire alla nascita ed allo sviluppo delle idee, lontani da suonerie e connessioni perenni, all’insegna delle quali vivono soprattutto adolescenti e ragazzi.
Da giugno a settembre, la montagna è una meta sempre scelta da molti per vacanze immerse nella natura, in famiglia o con gli amici. Si è infatti arricchita l’offerta estiva del Tarvisiano, località delle Alpi Giulie in provincia di Udine al confine tra Italia, Austria e Slovenia, grazie all’iniziativa transfrontaliera +Card Holiday, un contenitore di eventi, attrazioni e servizi per grandi e piccoli, concepiti per promuovere le attività all’aria aperta con panorami magici.
La rinascita parte dalle nascite. Gli ultimi dati Istat: “fare famiglia”volere.. e potere?
“Nell’Europa soggiogata il tema della fertilità islamica è un tabù che nessuno osa sfidare. Se ci provi, finisci dritto in tribunale per razzismo-xenofobia-blasfemia. Ma nessun processo liberticida potrà mai negare ciò di cui essi stessi si vantano. Ossia il fatto che nell’ultimo mezzo secolo i musulmani siano cresciuti del 235 per cento (i cristiani solo del 47 per cento). Che nel 1996 fossero un miliardo e 483 milioni. Nel 2001, un miliardo e 624 milioni. Nel 2002, un miliardo e 657 milioni. Nessun giudice liberticida potrà mai ignorare i dati, forniti dall’Onu, che ai musulmani attribuiscono un tasso di crescita oscillante tra il 4,60 e il 6,40 per cento all’anno (i cristiani, solo 1’1 e 40 per cento). Nessuna legge liberticida potrà mai smentire che proprio grazie a quella travolgente fertilità negli anni Settanta e Ottanta gli sciiti abbiano potuto impossessarsi di Beirut, spodestare la maggioranza cristiano-maronita. Tantomeno potrà negare che nell’Unione Europea i neonati musulmani siano ogni anno il dieci per cento, che a Bruxelles raggiungano il trenta per cento, a Marsiglia il sessanta per cento, e che in varie città italiane la percentuale stia salendo drammaticamente sicché nel 2015 gli attuali cinquecentomila nipotini di Allah da noi saranno almeno un milione”.
Cosí piú di qualche anno fa Oriana Fallaci, avrá ragione?
Conosci, corri..e risparmia
Cronaca dei rimedi del giorno dopo. Ragazzi, “educazione” è libertà
Non può e non deve più essere così. Analisi e provvedimenti del giorno dopo devono necessariamente diventare analisi e provvedimenti preventivi, del giorno o dell’anno prima. Questa nuova tragedia scuote particolarmente gli animi per la giovane età delle vittime coinvolte ma anche per il teatro in cui tutto ciò avviene: un luogo di divertimento. Vogliamo essere chiari e sintetici e soffermarci su due aspetti importanti da mettere a fuoco.
In primis, soluzioni a monte e non a valle delle tragedie: soluzioni ed azioni a garanzia della sicurezza che vedano la luce non “a buoi scappati” ma grazie ad una corretta azione di verifica dei controllori, da un lato, insieme ad una gestione responsabile di coloro cui fanno capo determinate attività, specie quelle che hanno a che fare con l’incolumità delle persone, dall’altro. Detto questo in modo molto chiaro e diretto, non può sfuggirci una considerazione centrale che riguarda la vita dei giovani. In particolare con i luoghi del loro svago, del divertimento, che sempre più si trasformano in momenti di eccessi, a danno di sé stessi, fino a casi eclatanti come questi. Da una semplice e stupida – ma pericolosa – moda come quella dello spray al peperoncino che sembra aver innescato la tragedia, al sempre più diffuso consumo di stupefacenti.
Perché ormai il divertimento non si può più definire tale se non prevede sballo o perdita di controllo. È questo il messaggio brutto e distorto da correggere. Anche perché, sinceramente, neppure veritiero. Non è una frase fatta ma ci si può divertire benissimo senza rischiare letteralmente la pelle o comunque andarci spesso vicini. In questo, purtroppo, bisogna riconoscere anche le responsabilità di nuovi modelli che tutto sembrano, furchè educativi. Onestamente nessuno può giudicare morale e gusti personali, ma ho un’idea personale e chiara a riguardo.
Mio padre, Pablo Escobar
A tu per tu con Sebastian Marroquin. Anzi, con Juan Pablo Escobar. Chiamarlo con il suo nome aiuta a comprenderne meglio e subito l’identità e il legame familiare.
Proprio lui, il figlio del “mitico” Pablo Escobar, una figura che Juan Pablo stesso definisce letteralmente tra “mito e realtà”.
Nella tappa romana dei suoi spettacoli ed incontri dedicati a diffondere il culto della “retta via” e della pace, Escobar jr ha raccontato cosa signfichi essere il figlio della persona più ricercata al mondo. Con una taglia di 20 milioni di dollari sulla testa.
Una vita di lussi e felicità solo apparenti. Con una mamma che ha sempre cercato il più possibile di educarli al meglio e tenere il marito lontano dai guai. Certo, consapevole che non fosse la più semplice delle imprese.
Juan Pablo critica diversi passaggi della serie Narcos: le inesattezze, i messaggi che manda e il guadagno associato a questi ultimi. Lui che, pur facendo come professione l’architetto e guadagnando comunque dalle sue attività di scrittore e divulgatore, crede molto nei messaggi giusti e veri, di pace, da diffondere. E destina oltre il 50% dei profitti in beneficenza.
Parlando della serie Narcos critica molto, ad esempio, il passaggio in cui la mamma impugna un’arma, cosa che “non ha mai fatto nè pensato di fare”, oppure la scena in cui il papà brucia i soldi nel camino per scaldare la sorella infreddolita (“in Colombia abbiamo abbastanza legna che non è necessario bruciare dollari”).
Juan Pablo descrive una vita frenetica, “con lussi che però non si aveva tempo di godere”…
Il tempo da trovare per noi
Disarmiamo la violenza, seminiamo rispetto
Sono storie che fanno male. Di follia ordinaria.
Un altro ragazzo vittima di violenze da parte dei coetanei, colpi affondati al punto tale da renderli fatali.
Questa volta è successo ad Alatri, un paese del Lazio, taetro di un omicidio consumato nel centro storico della località.
La storia è di quelle già sentite: un ragazzo che tenta di difendere la fidanzata, importunata da un giovane coetaneo albanese. Di qui una discussione accesa, poi degenerata fuori dal locale. Pare che le fazioni fossero quella degli amici di Emanuele, la vittima, affrontati dai buttafuori del locale, alcuni di essi sempre di nazionalità albanese.
Emanuele sarebbe stato colpito con pugni e calci, poi uno degli aggressori avrebbe preso un oggetto di ferro, forse una spranga, con cui avrebbe colpito ripetutamente il ragazzo. Dopo i primi soccorsi, Emanuele è stato trasportato in elicottero a Roma dove è stato operato d’urgenza. Ma nulla da fare. Un’altra vita spezzata.