Che a Roma si cercassero “scambisti” senza un apparente motivo o ragione sembrava in effetti strano.
Oggi possiamo dire svelato il mistero che avvolgeva il messaggio di queste numerose affissioni “pop” su Roma e rimbalzate ovunque su web e social.
Si è capito che l’approccio riguarda proprio la natura altrettanto disruptive della nuova startup da oggi sul mercato, con una novità destinata ad avere potenzialmente un significativo impatto su ambiente e consumi. Si tratta, infatti, del primo sharing certificato tra privati, che ambisce a dar vita, dunque, al primo Social mobility network, ovvero una community in cui è possibile trovare un’auto quando se ne ha bisogno e condividere la propria quando non la si usa.