Resilienza e condivisione: il “piano B” del cervello

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Gli ultimi eventi, lo abbiamo detto, ci impongono molte riflessioni. E su molti fronti. Adesso, qui, soffermiamoci su quello che sta accadendo, su come ci stia influenzando e sui sentimenti, sulle emozioni che eventi come quello di Nizza sono capaci di generare.

Ognugno di noi nasce gemello con un’emozione. Quest’emozione è la paura, diceva Hobbes. In effetti, se ci pensiamo, è una delle emozioni più ricorrenti, con varie intensità. Oggi, a livello globale, sicuramente resa più profonda e tangibile da nuovi fattori, “generatori” di terrore.
Che fare?

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“Imprese generazionali”

 

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Partiamo da una buona news. Perché si, ce ne sono, anche abbastanza. E parliamo, in modo semplice ed immediato, di attualità economica.

Nelle micro imprese, che rappresentano oltre il 95% delle realtà produttive italiane, la creazione di posti di lavoro è influenzata anche dall’ età dell’imprenditore e dell’ impresa.

C’è anche qui, dunque, un fattore generazionale.

E molto interessante, se consideriamo l’influenza positiva delle nuove generazioni sul lavoro. Nel 2015 le aziende guidate da imprenditori giovani hanno aumentato i posti di lavoro più di quelle gestite da imprenditori anziani (è il rapporto annuale dell’Istat a dichiararlo) soprattutto nel caso delle imprese più “fresche”, con meno di cinque anni di età, dei settori manifatturieri ad alta tecnologia (in ambito farmaceutico ed elettronico/elettromedicale ben 30% in più di posizioni lavorative create).

Il dato economico è incoraggiante, quantomeno interessante, riservandoci ogni approfondimento e riflessione.

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Un momento che richiede il contributo di nuove (gener)azioni..

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Avrei voluto esordire con parole che, pur pronunciate da una Santa come Caterina da Siena, contestualizzate nella realtà degli ultimi giorni e delle ultime ore potrebbero non evocare a primo impatto la forza e la valenza positiva che in realtà incarnano. Arriverò comunque a queste parole di grande significato, non solo o non necessariamente religioso, ma senza dubbio sociale e culturale, con una necessaria premessa.

Il pensiero va ovviamente a quanto nel mondo, in Europa, stiamo ultimamente vivendo, dai sempre più tragici episodi di violenza ai mutamenti dello scenario politico e socio-economico. Le vicende di Nizza ed il golpe turco di ieri sono rispettivamente solo gli ultimi, eclatanti casi. Grandi tensioni e grandi cambiamenti sono gli attori principali cui oggi vediamo calcare il palcoscenico globale.

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