Sport è cultura, anche nel combattimento. Talenti italiani crescono

Uno sport che continua a diffondersi, facendo conoscere le regole ed i valori dietro quello che non è solo uno scambio di colpi. Purtroppo spesso viene esasperato da chi non è in grado di cogliere le regole, la preparazione e il rispetto che sono alla base di queste discipline. A volte purtroppo, come dimostra un recente incontro di rango globale, anche alcuni professionisti, ma più spesso persone che vedono in questo sport solo un confronto fisico. Un confronto che invece è prima di tutto psicologico e mentale.

Anche l’Italia si sta facendo conoscere in modo sempre più efficace, con nuovi fighters e talenti ad entrare nell’arena. Uno di questi è Gabriele Casella, che lo scorso 1 dicembre ha sconfitto Dani “Breezy” Traore in Bellator Kickboxing (categoria 80 kg) per verdetto unanime della giuria. 

Gabriele Casella ha bruciato tutte le tappe. A 18 anni appena compiuti si è trovato catapultato su un ring di Bangkok a combattere con la nazionale azzurra contro i guerrieri Thai che da quel giorno non sono mai più riusciti a sconfiggerlo nella Muay Thai. Poi ha girato i ring e le palestre di tutto il mondo per combattere, allenarsi ed allenare. Non ha mai smesso di credere che il mondo possa essere cambiato proprio partendo dal quadrato del ring. Secondo lui anche la solidarietà per gli altri può essere insegnata, come si fa con le tecniche di combattimento, anzi proprio grazie alle tecniche di combattimento.

Tornando al suo ultimo match, l’italiano lo ha combattuto in un crescendo continuo d’intensità, dopo una prima ripresa di sostanziale equilibrio, quando Casella ha rotto definitivamente la guardia dell’avversario con colpi di braccia che hanno messo in seria difficoltà Traore sino al suono di chiusura del gong all’ultimo round. La giuria con verdetto unanime ha decretato la vittoria di Casella. Una vittoria molto significativa che vogliamo ricordare perchè non passi sotto traccia.

Un avversario molto preparato – ci confessa a caldo Casella – Quando hai un nome, tutti danno per scontata la vittoria. Non è così. Più vai avanti e vinci e più è difficile continuare a vincere. Diventi il bersaglio, nel bene e nel male, delle aspettative degli altri. Allora è fondamentale la testa. Basta un attimo per perdere tutto. Ringrazio il mio maestro Paolo Liberati per aiutarmi dall’angolo ad inquadrare sempre in modo giusto la scena del combattimento”. Parole che dimostrano quanto dicevamo sull’importanza della tenuta mentale in questo sport, equilibrio e calma piuttosto che solo potenza senza argini e strategia. Dallo staff di Bellator il commento è di grande entusiasmo: “Questa sera Gabriele Casella è stato magnifico, come il suo soprannome, ha emozionato il pubblico dell’RDS Stadium, ha vinto e convinto. Una grande serata ed una grande vittoria.”. 

Il Presidente della Fikbms/Coni, Donato Milano, esulta: “Questo grande show internazionale ha visto a Genova la vittoria delle stelle della Kickboxing internazionale, tra cui Gabriele Casella e Raymond Daniels. Ringrazio Gabriele per questo nuovo importante risultato conseguito nell’ambito di Bellator“. Era la prima volta che la Fikbms organizzava, in collaborazione con l’omonima promotion americana, un’edizione di Bellator in Italia. Il match è stato vinto anche sul piano organizzativo dal Presidente Donato Milano e dal suo staff. La federazione ha dato prova della capacità di poter spostare da una parte all’altra d’Italia migliaia e migliaia di tifosi ed appassionati provenienti da tutte le regioni. Una grande evento a Genova all’insegna della solidarietà con la città e con le vittime del crollo del ponte Morandi, a cui è stato devoluto l’incasso della manifestazione.    

Aria di grande festa in casa Fikbms/Wako anche per un’altra notizia di valore storico: la Wako, la federazione internazionale a cui è associata quella italiana, ha ottenuto il riconoscimento ufficiale del CIO, il comitato olimpico nazionale. E’ stato lo stesso Presidente del Coni Malagò a dare personalmente la notizia a Donato Milano. 

Sono contento– ci dice Casella – che questo successo sia stato ottenuto proprio con la presidenza ad interim di Francesca Falsoni, che così ha portato a compimento il progetto per il quale padre Ennio ha speso la sua vita. A lui dedico questa mia vittoria.”   

Il ring è anche un presidio contro la violenza senza regole che spadroneggia soprattutto fuori dall’ambito sportivo. E’ proprio da qui che la sua associazione ‘FIGHT FOR LOVE’ prende spunto. Gabriele mette la sua popolarità al servizio del sociale. Al ritorno da Bellator il campione insegnerà i valori della non violenza nelle scuole delle periferie romane con l’obiettivo di combattere il bullismo e la violenza sulle donne. Il primo incontro avverrà grazie al Coni con il progetto “I giovani incontrano i campioni” domani 12 dicembre in una scuola di San Basilio a Roma, un quartiere tristemente nota per episodi di violenza diffusa. “Con l’associazione FIGHT FOR LOVE vorremmo anche finanziare dei progetti di palestre popolari per i ragazzi di famiglie disagiate che non possono permettersi di pagare un abbonamento per fare sport”, afferma il fighter. E poi una grande festa di gala a fine dicembre per presentare ufficialmente il progetto e festeggiare il campione.