Donna, volere..è potere

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Si continua a parlarne.

Di Trump? Esatto. O meglio, in parte.

Anche di Melania, ovvero del ruolo delle donne e della loro relazione con il cosiddetto “potere”.

Ne abbiamo parlato martedì a Mattino5, in una puntata che ha fatto segnare uno dei più significativi record di ascolti, guidati da Federica Panicucci tra notizie, aneddoti e voci di vari, simpatici ed esperti, ospiti.

Quale il risultato del dibattito?

La donna si rivela, ieri come oggi, una figura chiave nella gestione – dal raggiungimento al mantenimento – di determinati successi. Personali e professionali, nel caso delle First Ladies, non solo nella vita privata ma anche –  e soprattutto – pubblica.

Melania Trump, ad oggi, ha dimostrato solo in parte quanto sarà chiamata a dover dimostrare. Ad oggi si parla, al di là della sua bellezza (fa sorridere, a  proposito, la discussione sul suo singolare sguardo: la noteremmo anche se non adottasse particolari espressioni o pose direi) anche delle sue qualità di moglie e di mamma, essendo in molti a dipingerla come persona attenta e premurosa nei confronti della famiglia, sulla cui importanza torniamo tante volte a battere.Che sembra saper interpretare, con discrezione, stando sempre un passo indietro, il suo delicato ruolo di First Lady.

La storia ci racconta di tante donne di potere, dai passati fasti di Cleopatra all’attuale piglio granitico della Cancelliera tedesca Merkel. Ce sono molte però che sono “di” potere anche senza esercitarlo direttamente, ovvero nella misura in cui, come dicevamo, si rivelano funzionali alla gestione dello stesso.

Stando al caso Usa, c’è il precedente illustre di Michelle Obama. In tanti già parlano di lei come di una futura candidata alla Casa Bianca. Un evidente parallelo con il caso di Hillary Clinton, che fino all’ultimo sembrava poter riuscire a passare dal ruolo di First Lady a quello di Presidente degli Stati Uniti.

Caso emblematico di una donna che, in questo caso, ha mancato il potere, sicuramente per una serie di fattori che vanno dalla campagna elettorale alla “volatilità” dell’elettorato statunitense, come abbiamo visto, con un importante contributo dei giovani. Ma anche grazie alla presenza ed all’operato – dietro le quinte o sul palcoscenico – di un’altra donna. E se non è “potere” questo..

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Facebook Mario Benedetto

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