Il cosiddetto “Occidente” si trova oggi a fronteggiare sfide che vedono tutti i suoi Paesi accomunati da esigenze e prospettive. In quest’ottica la dimensione europea di un comune sentire non può prescindere da azioni messe in campo in modo sinergico e (dunque) efficace.
In questo solco si colloca la serie degli “Strategic Dialogues” organizzati da Fondazione Konrad Adenauer, Centro Studi Americani e Formiche. Italia e Germania, infatti, possono oggi contribuire al rafforzamento della Difesa europea (con lo Strategic Compass) e all’adattamento dell’Alleanza Atlantica. Una linea condivisa dai ministri Annegret Kramp-Karrenbauer e Lorenzo Guerini, protagonisti dell’evento web “La Nato tra difesa europea e sfide globali”, parte del ciclo di incontri sopra citato. Deve essere quanto mai chiaro che la dimensione dei fenomeni supera i nostri confini, pur sempre da difendere nell’ottica dell’ “interesse nazionale”, ma inseriti di un contesto internazionale che è sempre più parte della nostra quotidianità e deve rappresentare, dunque, la “culla” di azioni comuni, proprio a tutela del nostro sistema – Paese.
Questo è il presente che viviamo tutti e sarà, soprattutto, il futuro che i giovani si troveranno sempre più ad affrontare: un futuro di interdipendenze che si fanno sempre più solide e globali…
“Decisivi” è l’aggettivo scelto da Kramp-Karrenbuaer, “cruciali” quello del collega Guerini, per descrivere una situazione emergenziale come l’attuale, che ci vede coinvolti e uniti come Paesi. La ministra tedesca si sofferma in prima battuta sulla sfida “sistemica” posta dalla Cina, Paese che “mantiene un ruolo ambivalente, come potenziale partner economico e avversario da affrontare sul tema del cambiamento climatico e dei diritti umani, nonché della “penetrazione in Africa”. Segue la sfida più concreta in Europa, la Russia, che secondo la ministra tedesca “si sta trasformando in un polo anti-democratico, anzi un contro-polo all’Occidente”. Seguono poi le tensioni nel Mediterraneo orientale, l’instabilità di nord Africa e Medio Oriente, la competizione nell’Indo-Pacifico e la rivoluzione negli affari militari accelerata dalle nuove tecnologie. Italia e Germania si sono ritrovate, in quest’occasione simbolicamente, proprio in virtù della visione comune sulle minacce alla nostra sicurezza.
Gli intenti comuni sono concentrati sullo “Strategic Compass” la bussola strategica attesa per il 2022 (nel semestre di presidente francese dell’Ue) per allineare le prospettive di sicurezza e difesa che possano dar luogo a iniziative efficaci sulla scia della Global Strategy del 2016. A maggio 2019, i ministri italiano e tedesco, insieme alle colleghe di Francia e Spagna, scrivevano all’Alto rappresentante dell’Ue e agli altri Paesi membri per chiedere un’accelerazione sul tema, di cui tiene conto il budget da 7,9 miliardi di euro per il fondo Edf (2021-2027).
Quali gli obiettivi di queste sinergie? Una in sintesi: una Difesa europea che tenga conto del legame transatlantico, dunque non alternativa alla Nato, ma un’alleanza che punti invece a rafforzarne l’azione. Proprio per il summit Nato il prossimo 14 giugno si riuniranno a Bruxelles i capi di Stato e di governo, con il debutto europeo di Joe Biden, che vorrà rilanciare l’alleanza euro-atlantica: un’alleanza fondata non solo su intenti, ma valori comuni, con implicazioni pratiche. Basti pensare, in ambito economico, ad operazioni basate su sinergie industriali di cui è simbolo ad esempio il “Main Battle Tank”, il programma per un carro armato del futuro sul quale Francia e Germania vanno avanti insieme.
Un caso simbolico, appunto, di una “marcia” a due (e più) voci, verso il futuro.