Siamo sempre molto attenti ai passi che muove l’economia e dagli impatti che hanno sul lavoro, specialmente per tutte le generazioni che lo vivono in modo precario, purtroppo, o iniziano adesso ad affacciarsi a questo mondo.
Stando a questioni fiscali, di grande attualità nel dibattito, sappiamo che dalle prossime ore Agenzia delle Entrate Riscossione riprenderà la notifica di cartelle ed atti di riscossione sino ad oggi sospesi dai provvedimenti degli scorsi mesi, dunque una valanga di oltre 50 milioni di atti arriverà a interessare cittadini e imprese…
Per questo abbiamo chiesto al Prof. Alessandro Zavaglia (Professore a contratto di Diritto Tributario dell’Impresa alla LUISS Guido Carli) di aiutarci a comprendere l’impatto che tale evento potrà avere sui cittadini e sulle imprese italiane
Cosa può fare un’impresa o un cittadino per fronteggiare situazioni di questo tipo che possano vederli coinvolti ? “Occorre in primis tener conto del fatto che nel momento in cui un cittadino riceve la notifica di un atto di riscossione, lo stesso deve valutare il dà farsi entro 60 giorni per l’eventuale impugnazione, altrimenti l’atto diverrà definitivo. Dunque nei primi giorni si rivolgerà direttamente all’Agenzia delle Entrate per chiedere dei chiarimenti ma, in questi mesi la quasi totalità degli impiegati dell’Agenzia lavorano in smart working, dunque non ci si può recare agli sportelli fisicamente per meglio comprendere quanto addebitato o per rappresentare errori che spesso emergono dalla lettura di tali atti.
Dunque impugnare l’atto è l’unica soluzione, laddove opportuna, che è possibile adottare?Esatto, in moltissimi casi il contribuente non potrà, se peraltro ne avrà le possibilità economiche, che proporre ricorso in commissione tributaria avvalendosi di un professionista. Il problema sta nel fatto che mentre le imprese sono abitualmente assistite da un commercialista o da un avvocato, molti semplici cittadini non hanno accesso a tali servizi, peraltro in alcuni casi non così economici.
Governo o il Parlamento potrebbero in qualche misura per attutire l’ìmpatto di questa ondata di cartelle? Proprio per il fatto che gli uffici dell’Agenzia stanno lavorando ad efficienza ridotta è necessario rinviare o scaglionare l’invio degli atti, altrimenti il contribuente non potrà avere accesso ad un giusto contraddittorio.Altresì ritengo opportuno ed urgente la riapertura dei termini per una rottamazione dei ruoli esattoriali e per una rateizzazione pluriennale dei debiti iscritti a ruolo, soltanto così l’Erario potrà sperare in una discreto gettito tributario in una fase storica così complessa. Qualora ciò non accadesse, assisteremmo ad un peggioramento delle condizioni finanziarie dei cittadini e delle imprese dovute alla risultanza di debiti erariali non saldati.
Quindi essere inadempienti nei confronti di questi debiti può avere impatti sulle proprie attività o nei rapporti con le banche per intenderci? Esattamente, i debiti tributari sono ormai equiparati in tutto ai debiti finanziari ad esempio assunti con le banche, dunque il loro omesso pagamento se protratto nel tempo potrà risultare dalle banche dati che le banche interrogano prima di concedere un mutuo o un prestito o, addirittura, prima di confermare o meno un affidamento.