Il 18 e 19 novembre si è tenuto a Roma presso il Teatro Olimpico il Convegno scientifico internazionale “Cinquant’anni di Istinto di morte e conoscenza – La Teoria della nascita umana e le sue implicazioni” per i 50 anni dalla pubblicazione del primo libro dello psichiatra Massimo Fagioli che scardinò la psicoanalisi di Freud e gettò le basi per la psichiatria come psicoterapia. Si può parlare ti teorie su cui confrontarsi, esprimere consensi o qualsiasi osservazione critica, ma il messaggio centrale è il ruolo di equilibrio e “mente” nella vita di tutte le generazioni…
Nel libro, giunto alla quattordicesima edizione per L’Asino d’oro edizioni e tradotto in inglese, tedesco, francese e in spagnolo nel 2023, vengono approfondite le “dinamiche psichiche fondamentali per un nuovo approccio allo studio dell’origine e dello sviluppo della mente umana, in particolare della mente non cosciente” dichiara Marcella Fagioli, psichiatra e psicoterapeuta, presidente del Consiglio scientifico di indirizzo della Fondazione Massimo Fagioli.
L’evento ha rappresentato un importante momento di confronto psichiatrico e socioculturale decisivo in una fase della storia che vede l’Oms lanciare l’allarme sulla salute mentale. A partecipare gli psichiatri italiani e internazionali quali Luigi Cancrini, Joanna E. Chambers, César A. Alfonso, Paolo Girardi e storici, accademici come Piero Bevilacqua, Manuela Sanna e artisti come Paolo Fresu.
Per la due giorni è stata realizzata una produzione scientifica di oltre duecento autori, tra psichiatri, psicoterapeuti, psicologi, artisti, accademici e studiosi di discipline socioculturali che hanno risposto ad una call for paper internazionale.
I lavori si sono sviluppati lungo tre aree tematiche: venerdì 18, psichiatria, neonatologia e bioetica, e sabato 19, i contesti e le implicazioni socioculturali della teorizzazione e della prassi di Massimo Fagioli. Una nuova circostanza per ricordarsi di sé stessi e di ciò che la psiche rappresenta per un sano sviluppo della persona e della collettività.