Generazioni

A tu per tu con Francesco Vaia


A tu per tu con Francesco Vaia. 

Uno sguardo alla situazione attuale e al futuro, prossimo, della pandemia e del suo sviluppo. 

In occasione di un dibattito a Gaeta, il prof. Vaia, Direttore dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Spallanzani”, ha commentato gli ultimi dati confermando un equilibrato ottimismo rispetto al futuro del virus e al suo contenimento…

“Gli ultimi dati sui contagi confermano quello che avevo anticipato: una battaglia che stiamo conducendo in modo efficace e che sta mettendo il virus alle corde: adesso la partita si gioca sulla nostra responsabilità individuale e sulla capacità delle Istituzioni di trovare risposte efficaci e di sistema” afferma Vaia.  “Non possiamo stimare quando usciremo da questa situazione e cosa accadrà nel giro di un anno, ma con la campagna vaccinale e l’adozione di comportamenti rispettosi delle norme e responsabili potremo sconfiggere il virus”.

Il commento porta inevitabilmente alla prossima riapertura delle scuole: “l’attività in presenza si può garantire disponendo di spazi adeguati, in aule grandi che consentano i due metri di distanza e una circolazione dell’aria adeguata non c’è bisogno di creare allerta. Ma le strutture devono essere adeguate, così come la mobilità deve garantire condizioni, che oggi non sussistono. È un’osservazione di buon senso, basta guardare cosa accade all’uscita delle scuole e sui mezzi di trasporto”. 

Il discorso tocca poi immediatamente il tema della terza dose: “non si tratta di essere favorevoli o contrari, ma di comprendere l’utilità di una decisione di cui la politica deve farsi carico, ascoltando la voce della scienza. Sono i dati a indicare la strada, sulla terza dose così come per il vaccino ai bambini sotto i 12 anni: in assenza di complicanze gravi o diffuse, bisogna valutare il rapporto costo-beneficio di una vaccinazione. Oggi, per i bambini, tutto ci fa pensare non ci siano rischi, per loro e per chi sta loro accanto, vista la vita sociale che conducono. Altro atteggiamento da evitare è guardare cosa faccia il vicino: oggi la nostra strategia, messa in campo dal Governo, da Draghi al Generale Figliuolo, è vincente. Lo dimostrano i dati, solo su questi devono basarsi le parole della scienza e le decisioni della politica. Non su fattori economici e geopolitici, che legittimamente entrano in gioco, ma devono poi lasciare spazio alle strategie di tutela della salute pubblica che i dati, la ricerca, suggeriscono di adottare”. 

Un accento importante viene posto anche suo tema della comunicazione che “ha aiutato tanto nell’informare la popolazione, ma deve essere chiara e univoca.  E non bisogna creare inutili allarmismi: dobbiamo dire che proseguendo la campagna vaccinale, arrivando all’85% della popolazione vaccinata, possiamo guardare a una primavera piuttosto serena. Dobbiamo andare poi a informare chi possa avere dubbi o perplessità, solo così si può procedere in modo efficace con la campagna. Partendo dai giovami ma anche, come ci dicono gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, parlando a quella popolazione di sessantenni che deve ancora vaccinarsi”

“A tal proposito, tengo a sottolineare come i giovani abbiano dimostrato un comportamento responsabile, attento, indicandoci spesso la strada da percorrere per uscire dal tunnel. Che resta chiara: è il vaccino, integrato con il ricorso agli anticorpi monoclonali, la strada per vincere questa battaglia”. Lo stesso Francesco Vaia si è fatto promotore della campagna “Mi Amo” cui hanno aderito molti personaggi noti per sensibilizzare tutti nei confronti della vaccinazione, proprio “un atto d’amore nei confronti di se stessi e degli altri”. 

Forte degli oltre 3.000 pazienti curati e dimessi, oggi lo Spallanzani rimane un punto di riferimento anche per la ricerca, promossa anche a livello internazionale, nonché un modello anche a livello gestionale, considerato la situazione di pareggio di bilancio non scontata per una struttura di questa portata. Proprio la ricerca fornirà le risposte che tutti cerchiamo, ma oggi la nostra attenzione deve concentrarsi sugli strumenti a disposizione, così conclude Vaia: “vaccini, monoclonali e quel senso di responsabilità, il rispetto di norme sociali ormai consolidate, ci porteranno a vincere questa battaglia”. 

Qui il video del dibattito:

 

Exit mobile version