Avrei voluto esordire con parole che, pur pronunciate da una Santa come Caterina da Siena, contestualizzate nella realtà degli ultimi giorni e delle ultime ore potrebbero non evocare a primo impatto la forza e la valenza positiva che in realtà incarnano. Arriverò comunque a queste parole di grande significato, non solo o non necessariamente religioso, ma senza dubbio sociale e culturale, con una necessaria premessa.
Il pensiero va ovviamente a quanto nel mondo, in Europa, stiamo ultimamente vivendo, dai sempre più tragici episodi di violenza ai mutamenti dello scenario politico e socio-economico. Le vicende di Nizza ed il golpe turco di ieri sono rispettivamente solo gli ultimi, eclatanti casi. Grandi tensioni e grandi cambiamenti sono gli attori principali cui oggi vediamo calcare il palcoscenico globale.
L’Europa appare stretta tra la morsa di forze esogene, tra cui la più potente e dolorosa è la mano del terrore, ma non secondariamente dalle forze che potremmo definire endogene: il “vento” della Brexit è l’esempio più recente e di rilievo che, in questo senso, ci viene da ricordare. A molti di questi fenomeni assistiamo – ed assisteremo – evidentemente da spettatori, ma in ciascuno di noi sta non solo un partecipante, ma un protagonista del cambiamento. Con un contributo pratico, dal nostro lavoro alla nostra vita quotidiana, che si fa linfa del cambiamento sociale e culturale. Nessuno esente.
Doppiamente significativo, in questo contesto, è il ruolo di chi si vede consegnare uno “scettro bollente”, l’eredità di un mondo evoluto ma in tumulto. E’ bello qui ricordare il proverbio indiano secondo cui la Terra non è “ereditata dai propri avi ma presa in prestito dai propri figli”. Bene, il mondo che prenderemo “in consegna”, con i dovuti distinguo tra gli angoli del globo più diversi geograficamente e socialmente, è comunque un mondo in magmatica evoluzione. Fare intanto “il nostro”, come uomini, professionisti, ma soprattutto padri e madri (visto che dovrà essere culturale il vero e più profondo cambiamento) e farlo con responsabilità e passione è un contributo essenziale, una delle famose gocce che fanno un oceano. Ci sono e ci saranno, poi, uomini e personalità chiamati ad un contributo “straordinario”. E ricordiamoci, sono tra noi, tra le generazioni che oggi si si sono da poco affacciate o si affacceranno alla finestra aperta sul futuro, non solo (auspicabilmente) come osservatori ma protagonisti che, volenti o nolenti, faranno parte delle prossime falcate della storia. I contributi sono innumerevoli, ma possiamo provare a sintetizzarne un efficace, comune, approccio culturale. Proprio in questo ci aiuta Santa Caterina da Siena, emblematicamente Patrona d’Italia e d’Europa, con parole cariche di significato specie per i giovani, a maggior ragione perché ricordate da Papa Giovanni Paolo II in occasione proprio della XV Giornata della Gioventù del 2000:
“Se sarete quello che dovrete essere, metterete fuoco in tutto il mondo”.
Parole potentissime. Successivamente alla quali Santa Caterina esorta a non accontentarsi delle piccole, ma puntare a fare “grandi cose”.
Il messaggio è immediato e chiaro: passione e coraggio. È ad essi che dobbiamo appellarci, specialmente chi, generazionalmente, può e deve farlo non solo per predisposizione, ma anche e soprattutto per responsabilità. Questo il motivo per cui siamo doppiamente coinvolti.
Qui, dunque, voglio condividere pensieri e possibilmente “generare Azioni “ che siano protagoniste del nostro oggi a favore del nostro domani, entrambe fatti di dialogo intra- ed inter- generazionale. Il presente, come il futuro, sono di tutti, di chi ne è artefice, di chi lo costruisce, insieme. Insomma, questione di generAzioni.
Buon domani !