Digitale, cultura e futuro

Anche questo agosto è stato animato dai dibattiti del consueto appuntamento con il Meeting di Rimini.

Un anno in cui, per ovvie ragioni, tengono banco la politica e la campagna elettorale in corso, senza dimenticare i grandi temi della società e dell’economia. Una delle grandi parole chiave approfondite è stata quella del “cambiamento”, con un panel dedicato e animato dai protagonisti della cultura e del panorama economico.

Insieme a Maria Cristina Messa, Ministro dell’Università e della Ricerca, Francesco Cupertino, Rettore Politecnico di Bari, e Luigi Scordamaglia, Presidente di Filiera Italia e AD di Inalca, ha portato un importante contributo in termini di visione e prospettive Maximo Ibarra, AD di Engineering, intervento al convegno dedicato proprio al “Cambiamento possibile”…

Al centro del suo intervento troviamo in primis i temi della Digital Transformation e dalle grandi opportunità di rinnovamento offerte dal PNRR, rispetto ai quali sono necessarie precise competenze, che operino in modo sinergico.

Queste le parole di Ibarra, che si concentrano sul fattore che è alla base delle competenze e del loro sviluppo, quello della formazione: “In un Paese in cui il numero di laureati STEM è ancora lontano dalle medie europee, bisogna garantire a tutti il diritto allo studio, superare definitivamente il Digital Divide e diffondere la cultura del digitale, offrendo alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi percorsi di formazione in grado di colmare lo skill mismatch tra quanto richiesto dal mondo del lavoro e l’offerta di professionisti qualificati e aggiornati. 

In Engineering- prosegue Ibarra – dove soltanto negli ultimi 8 mesi sono entrate 1.000 nuove personegrazie a un imponente piano di hiring, cerchiamo giovani talenti con la voglia e l’ambizione di affrontare e gestire le sfide della Digital Transformation. Il loro ingresso in azienda viene accompagnato con percorsi di formazione professionalizzanti, curati dalla nostra IT & Management Academy, uno degli asset strategici del gruppo, che solo nell’ultimo anno ha fornito 25mila giornate di formazione, oltre 400 corsi di formazione e 240 docenti certificati.

Altrettanto forte è il nostro impegno nella Ricerca, che ci vede protagonisti di oltre 100 progetti internazionali in network con prestigiose università europee, e che ci porta a collaborare con oltre 50 atenei italiani, con l’obiettivo di supportare e velocizzare il processo di innovazione del nostro Paese, fieri di mettere in condivisione, al di là di ogni forma di egoismo che spesso caratterizza il mondo dell’innovazione, il nostro patrimonio di competenze tecnologiche e conoscenze di business”.

Un impegno meritevole di attenzioni e cui riconoscere la lungimiranza rispetto all’apertura, concreta, al mondo e agli skills delle nuove generazioni. Largamente presenti a Rimini, sono esattamente queste nuove generazioni di professionisti e protagonisti della società a rappresentare il bacino di risorse da cui attingere, in ottica di efficace sviluppo futuro. Al contempo, le parole di Ibarra dimostrano il peso e il ruolo che le “guide” sicure e autorevoli possono e devono avere per un patto “sociale e generazionale” vincente, a favore di tutti.

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