Maternità, la tutela di donne e bambini

Una pratica su cui tenere un faro sempre acceso. L’utero in affitto è costantemente al centro del dibattito e un libro vuole fare chiarezza sui suoi risvolti rischiosi e critici a livello umano. un libro approfondisce la questione e le conseguenze di una pratica al centro di un dibattito pubblico diffuso, che riguarda ampie fasce della popolazione di giovani…

È scritto dall’europarlamentare Simona Baldassarre, da tempo attiva sul tema della maternità surrogata. “Dobbiamo andare avanti e combattere per sconfiggere lo scandalo dell’utero in affitto. Presentano questo mondo come patinato e dorato, e invece si tratta soltanto di allevamenti umani. E’ uno scandalo, ho scritto alla Commissione europea per chiedergli di agire: ho avuto risposte vaghe soltanto dopo molto tempo. Ho presentato emendamenti al Parlamento europeo per riconoscere questa pratica come una chiara violazione dei diritti umani e come reato universale: sono sempre stati bocciati, nonostante il Parlamento europeo in passato avesse già condannato la maternità surrogata”. Questo uno dei messaggi salienti del discorso dell’eurodeputata in occasione della presentazione romana del suo libro a Palazzo Brancaccio “Il mondo di sotto. Donne sfruttate e bambini venduti”.

“Sono un medico ma ancor prima una madre. Amo i miei figli, e la mia famiglia è un faro nella mia vita. Credo che la maternità sia uno dei doni più belli per una donna e per la vita nascente. Ho intrapreso tante battaglie in favore della famiglia. E, in particolare, da tempo, la mia attenzione si è focalizzata sull’utero in affitto che qualcuno preferisce mistificare con termini più ‘dolci’ quali ‘maternità surrogata’ o ‘gestazione per altri. Al di là dei neologismi, rimane la crudeltà di questa pratica, la nuova schiavitù del terzo millennio, che nasconde dietro di sé un business che quotidianamente miete migliaia di donne e di bambini”. Questo il pensiero manifestato da Simona Baldassarre, condiviso da fasce diversificate di cittadini e rappresentanti politici.

Ci sono pareri contrastanti, in molti ravvisano in questa soluzione persino una nuova schiavitù del terzo millennio, che si muove nel limbo della carenza legislativa. I traffici legati al commercio di esseri umani dovrebbero essere osteggiati con tutte le forze e gli strumenti legislativi. Considerato che si tratta di un mondo definito come “grigio”, la premura è fare in modo che questo strumento non sia faccia spazio tra situazioni di povertà e disperazione.

Veniamo dalla giornata internazionale della violenza contro la donna, emblematica di un’epoca in cui è di primo piano la battaglia per la tutela le donne dalla violenza: nel corso del dibattito è emerso proprio l’interrogativo del perché non venga riconosciuto l’utero in affitto come una delle forme più terribili di violenza e di offesa alla dignità della donna. Esistono persino fiere dell’utero in affitto a Bruxelles o a Parigi, dove si discutono termini e qualità della trattativa-gravidanza, giro d’affari di 6 miliardi di dollari l’anno che nell’ultimo quinquennio a livello globale è aumentato di 200 volte. Un dato che non può che invitare alla riflessione.

Fondamentale è che questa, al pari di altre, non diventi questione ideologica o “di parte”, ma una battaglia di tutti.

Aspetto non irrilevante: il libro non è in vendita, ma distribuito gratuitamente per far conoscere a più gente possibile i risvolti di questa pratica rispetto alla quale sviluppare il proprio libero pensieri, di persone, di padri e di madri. 

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