Generazioni

Capaci, di onorare la Giustizia

La più classica e nota delle foto, da divulgare e proporre in ogni occasione perchè diventi sempre più simbolo di quel valore che i suoi protagonisti rappresentano: Giustizia.

Ieri sera nel guardare una serie tv ho postato un pensiero su ricordi della mia infanzia. Ricordi che sono valori del mio presente.

Sono cresciuto nelle caserme, ambienti raccolti, anche intimi, ma non facili da vivere, specie da bambini. Soprattutto considerati i cambi di città, dunque scuole, persone, amici, posti e abitudini che stravolgono letteralmente le tue giornate, catapultandoti in ambienti del tutto sconosciuti e, dunque, inizialmente sempre ostili. Specie in zone delicate dove la tua famiglia arriva per rendere difficile, per così dire, la vita di chi attentino alla sicurezza di tutti. Non è una bella sensazione. Dunque protetti ma continuamente “minacciati”. Con una famiglia tradizionale, unita, un papà silente, amorevole e purtroppo chiamato spesso a non essere presente a casa, giorno e notte. Per assolvere un lavoro che è una missione, non conosce orari o interessi personali che pevalgano su quello generale perseguito: la sicurezza e la garanzia di una vita serena per tutti.

Erano gli obiettivi di Falcone, e Borsellino, quelli di un mondo giusto. Che forse oggi conosciamo solo attraverso pensieri e opere utopiche, di autori della storia e della filosofia…

Il lavoro è un valore universale, nobile, oggi spesso trascurato. Per questo lo rispetto in assoluto, rispetto tutti i lavori ma ho un’ammirazione particolari per quelli che non mirano al proprio arricchimimento, interiore e soprattutto materiale, ma a quello di intere collettività, popolazioni. Di cui salvaguardano le vite, come i medici, e le serene esistenze, come appunto chi tutela e fa rispettare leggi e giustizia.

Vivendo nelle caserme ho sempre avuto la sensazione, oggi spesso confermata, che il lavoro di chi sposa una causa per la giustizia non sia stato nel tempo abbastanza valorizzato e sostenuto.

Falcone e Borsellino sono il massimo simbolo di questa convinzione. Non bisogna lasciare solo chi combatte per la giustizia.

Ci sono state e ci saranno occasioni di approfondimento storico, ricostruzioni e analisi che qui vogliamo condensare in un pensiero a favore della giustizia. Di cui ricordarsi nel momento in cui si debba garantire a un popolo la certezza della pensa per chi sbaglia, una cultura della legalità alimentata anche da garanzie come questa e da tanti gesti, anche semplici, quotidiani.

Per non parlare di quelli più autorevoli e d’impatto a livello sociale: non vorremmo più assistere a scene come quelle offerte dalle decisioni relative ai detenuti in regime di 41 bis di recente lasciati tornare a casa.

Per una questione di realistico, concreto pericolo ma anche per rispetto di una memoria che non dovremmo mai mettere nella minima ombra.

Donarsi per il prossimo, donarsi per un ideale, è un gesto così estremo e raro nella sua forza che non dedicheremo mai abbastanza pensieri e parole giusti per onorarli e ricordarli.

A Capaci ha perso la vita una persona, speciale, ed è stata aperta una ferita simbolicamente molto profonda. Ma non è stato spento un ideale, dimostriamolo. Ringraziamo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, non dimentichiamo mai questi gesti, fatti per difendere vite e valori supremi.  Giustizia e legalità.

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