Socialità “remota”

I social rappresentano ormai, in uno strano paradosso, la nostra migliore finestra sul mondo reale. Al di là dei contatti professionali, passiamo sempre più tempo libero sulle nostre tradizionali piattaforme social ma anche sulle nuove che stanno proliferando in questo periodo di totale negazione di contatti sociali. Tutti i momenti della giornata si trasformano quindi, in buone occasioni per una chiacchierata con gli amici di sempre, ma anche per “rispolverare” qualche relazione che, per un altro simpatico paradosso, la frenesia della “normalità” aveva portato in soffitta.

Potersi concedere un momento di “socialità” diventa un lusso, nonché una buona abitudine per ricordarci che gran parte della nostra vita è condivisione, in un momento storico in cui è resa difficile dagli eventi. Molta attenzione viene dedicata all’e-commerce che segna persino un +40% (Q1 shopping index) in questo periodo di emergenza. Tutti i prodotti in pochi click a casa. Ma ci sono soluzioni e giuste compagnie per farci sentire #distantimauniti, con spazi virtuali che ci consentano momenti di piacevole condivisione… 


Googlando la parola “socialità” si vedono figure ricorrenti di ragazzi, qualche strano scatto di nonnine rock, e tanti momenti di condivisione con un calice in mano. Uno di questi momenti per antonomasia è in effetti l’aperitivo, orario in cui attualmente partono videocall collettive che danno la sensazione di stare un po’ più vicini. Anche perché una qualsiasi bevanda o snack in compagnia, oggi, ha ancora più sapore. A partire dal classico bicchiere di vino (non oltre!) onnipresente nelle foto di cui sopra. Quindi il pensiero va subito a questo simbolo, ma anche all’economia che rappresenta e che oggi ci consente di essere consumatori quasi alle stesse condizioni in tempo di “normalità”, pur da remoto. Di qui l’associazione con la socialità e la condivisione di un bicchiere, che ci ha fatto imbattere in realtà molto diffuse tra i consumatori. In particolare, interessante la combinazione di componenti simboliche della socialità, reale e virtuale, e quelle socio – economiche di una nuova attitudine all’acquisto, che rappresenta possibilità di sopravvivenza e persino sviluppo per le aziende. Che siano virtuose nel mantenere inalterati gli standard di qualità, insieme a quelli oggi imprescindibili della sicurezza. Da premiare, dunque, le aziende in prima linea su questi fronti. E qui sembra interessante il caso “vino online” perché abbina le componenti simboliche citate, con una garanzia di sicurezza che deve restare un’assoluta priorità insieme alla qualità di prodotti e servizi che il mercato ci offre, attualmente soprattutto tramite il web. “Oggi continuiamo a consegnare in tutta Italia in 24/72 ore e offriamo al cliente condizioni d’acquisto molto competitive –  ci racconta Michele Trotta, co-fondatore e Ad di Etilika.it – Per il consumatore abbiamo anche pensato un sistema di valutazione che lo aiuti nella scelta attraverso una ‘griglia di degustazione’ che dia rapide informazioni sulle qualità del prodotto, in modo da riconoscere quello più affine ai propri gusti”. Interessante la modalità di far conoscere il prodotto attraverso mezzi che cerchino di compensare la mancanza di “fisicità” dell’acquisto, dalla possibilità di maneggiare il prodotto stesso a quella di un confronto con gli addetti alla vendita. L’azienda sta facendo molto parlare di sè per i numeri in crescita, raggiunti, importante sottolinearlo, garantendo nuove opportunità e sicurezza sul lavoro.

Ne approfittiamo per ricordare ai ragazzi che l’emergenza vede senz’altro più esposti gli anziani, ma riguarda tutte le generazioni e l’attenzione al rispetto di ogni regola deve essere massima, per tutti. In questa circostanza, infatti, questo rappresentante di una categoria produttiva centrale ci spiega di aver triplicato le linee di assemblaggio delle confezioni che contengono i vini in modo da distanziare il più possibile gli addetti al packaging, fino a quattro metri uno dall’altro. Riuscendo così a far fronte all’aumento di ordini, grazie anche alla gestione diretta – lo raccontiamo a beneficio di chi voglia prendere spunti imprenditoriali – di un sito di stoccaggio che, pur muovendo più di un milione di bottiglie all’anno, permette all’azienda garantire un processo sicuro e con tempi di consegna molto rapidi.

Fino a una quarantina di anni fa, il vino era a tutti gli effetti considerato un bene di prima necessità. Caratteristica cambiata con il tempo, ma il suo consumo è rimasto fortemente radicato nella cultura alimentare e nella socialità cui abbiamo fatto riferimento, tanto da rappresentare qualcosa di difficilmente rinunciabile. In termini normativi, per quanto la situazione sia come ovvio in continua evoluzione, le attività di vendita online di qualsiasi prodotto sono tutt’ora possibili e anzi di fondamentale importanza, verosimilmente ancora per altro tempo, per le aziende e per i consumatori. 

A voi dunque.. buona socialità, sempre responsabile !

 

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