Generazioni

Il valore della – vera – solidarietà

Ha parlato di recente del ruolo che ha cambiato le sorti della sua carriera, che dall’India voleva divenisse “internazionale”. Obiettivo che ha centrato e che in questa fase della sua vita racconta con soddisfazione, dedicandosi anche ad attività che rigirandano non più solo traguardi perdonali ma esigenze del prossimo.
È stata una chiacchierata informale, un salto nel cuore dell’India con uno dei suoi rappresentanti più amati dal pubblico italiano, ovvero l’attore di cui parliamo, Kabir Bedi. 
 
 

 
Il quale ha parlato di Care & Share Italia (www.careshare.org) grazie alla quale si possono sostenere i bambini degli slums indiani accompagnandoli nel loro percorso scolastico, fino all’università. Profondamente colpito dalla mission e dall’operato di Care&Share Italia, Kabir Bedi ha scelto di entrare a far parte in qualità di ambasciatore dell’organizzazione che da quasi trent’anni aiuta con successo i bambini più vulnerabili dell’India.
 
«Il motto di Care&Share, “dalla strada alla scuola”, è stato per me illuminante. Da piccolo – racconta Kabir – ero solito frequentare villaggi tribali e comunità marginalizzate in quanto i miei genitori avevano un forte senso di responsabilità sociale e si sono costantemente battuti per i diritti dei più deboli. Questi valori fanno parte anche di me e sono perciò felice di dare il mio contributo in ogni modo. La possibilità di ricevere un’istruzione migliore e di completare gli studi costituisce un’enorme occasione, spesso l’unica, per sviluppare il proprio potenziale e accedere a una condizione di vita migliore».
 
Questo il messaggio che Bedi ha voluto ribadire durante l’incontro con la stampa e con il pubblico, svoltosi nei suggestivi spazi di Cucina Eliseo e moderato dal presentatore tv Ivan Bacchi, che ha guidato gli spettatori in un’avvincente chiacchierata sull’impegno sociale dell’attore – reso noto come detto per la sua interpretazione di Sandokan, serie tv degli anni Settanta  diretta da Sergio Sollima e tratta dai romanzi di Emilio Salgari -, che lo ha visto protagonista di un tour benefico attraverso alcune delle più importanti città italiane, da Milano a Roma, con 6 serate ricche di eventi socio-culturali finalizzati a coinvolgere il pubblico presente e raccogliere fondi per la nobile causa. Ed è proprio qui, nella Capitale, che insieme al DG dell’organizzazione Antonio Benci, esponente di spicco nel mondo della cooperazione, Alviero Martini, patron dell’omonima maison e tra i principali sostenitori, Kabir ha deciso di raccontare la sua esperienza.
«Da tempo cercavo il modo di mettere in relazione le terre che amo di più al mondo, l’India e l’Italia, inseguendo il sogno di creare un ponte non solo ideologico ma anche tangibile e reale tra questi due meravigliosi Paesi, affinché potessero unire le proprie anime e le proprie forze per la nascita di nuovi e radiosi orizzonti comuni. In Care&Share Italia ho trovato una splendida opportunità»
Attraverso il sostegno a distanza e la realizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo in ambito educativo, infatti, Care&Share assicura a più di 1.500 bambini e ragazzi indiani l’accesso ad un’istruzione di qualità e la possibilità di proseguire gli studi fino all’università
Un messaggio molto bello da ascoltare e sposare, mettendo al centro un valore di cui oggi più che mai ogni contesto sociale ha bisogno: la solidarietà, quella vera. Che dobbiamo riscoprire nei confronti di chi ha più bisogno ma anche del vicino di casa, come attitudine a tendere una mano che purtroppo si è andata perdendo nel tempo. Il tutto nel rispetto di regole che nell’ambito della solidarietà sembrano potersi ignorare, ma che per dar vita appunto a quella “vera” hanno primaria esigenza di essere rispettate. Con vera intendiamo ovviamente quella soliderietà raccontata in queste righe, non ideologica, non fittizia, ma fatta di azioni concrete, sostenibili per la comunità e che producano effettivi benefici per chi ne è destinatario.  

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