Conoscere il digitale

Il Governo ha posto al centro della propria agenda la transizione digitale, concentrando l’attenzione sulla digitalizzazione e sui temi rilevanti delle telecomunicazioni: binari su cui viaggerà il futuro, di tutte le generazioni, a partire dalle più giovani. L’aumento delle risorse destinate dal Pnrr e il Dl Semplificazioni, che snellisce il procedimento di autorizzazione per l’installazione di infrastrutture di comunicazione elettronica, vanno nella direzione sostenuta da Asstel, l’associazione che rappresenta la filiera delle telecomunicazioni nel sistema Confindustria, per fornire al Paese servizi adeguati in termini di connettività e trasporto dati. Temi da approfondire: se ne sente tanto parlare, infatti, ma spesso senza conoscerne aspetti di dettaglio e di prospettiva, verso un futuro che si fa sempre più prossimo.

Ne parliamo con Laura Di Raimondo, voce autorevole nell’ambito quale Direttore Asstel-Assotelecomunicazioni…

Nata a Ivrea, dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche, ha maturato significative esperienze in diverse aziende del settore Ict e Tlc, fra cui Telecom Italia. Nel 2010 presso Unindustria di Roma, in qualità di responsabile delle Relazioni industriali, ha seguito e gestito tutte le fasi negoziali relative alla contrattazione nazionale e alle vertenze in materia di contrattazione di II livello, ristrutturazione e riorganizzazione delle aziende associate. Nel novembre del 2015 è stata nominata, dal Comitato di Presidenza di Asstel, Direttore dell’associazione.

Dottoressa, negli ultimi anni ha dedicato particolare attenzione ai cambiamenti del mondo del lavoro, al centro di un profondo processo di trasformazione con importanti ripercussioni sull’organizzazione e sulle modalità di svolgimento. Come Direttore di Asstel ha promosso iniziative volte a individuare misure per accompagnare la trasformazione digitale del mercato del lavoro, al fine di assicurare la sostenibilità e lo sviluppo occupazionale. Qual è oggi lo “stato dell’arte”?

Le imprese della Filiera Tlc sono impegnate nella definizione di servizi concreti e innovativi a favore delle persone, al servizio del Paese per rispondere al bisogno sempre crescente di connettività da parte degli italiani. La Filiera delle telecomunicazioni ha avviato da tempo una riflessione sul rapporto tra sviluppo tecnologico e lavoro, con la consapevolezza che il digitale è il luogo in cui si realizza il nostro futuro. C’è bisogno di giovani qualificati e pronti alle richieste del mercato per accelerare il ricambio generazionale sempre più indispensabile. Per fare questo servono investimenti importanti nella formazione “permanente” che deve avere l’obiettivo di aggiornare le competenze a medio lungo termine, riqualificare le professionalità in forza e supportare azioni che consentano l’assunzione di nuove generazioni. Ma le imprese non possono restare sole in questo percorso, serve una efficace politica di collaborazione tra tutti i livelli decisionali e un ruolo attivo delle Istituzioni pubbliche. Per far fronte alle sfide della trasformazione digitale del lavoro è necessario indirizzare gli sforzi su un processo di rinnovamento complesso che deve agire strategicamente e in modo combinato su tre pilastri: scuola e università, formazione e lavoro, transizioni professionali.

Continua il dibattito politico sulla necessità di armonizzazione dei limiti elettromagnetici agli standard europei alla luce del DL Semplificazioni, al momento in discussione presso le commissioni riunite Affari Costituzionali e Ambiente della Camera. Anche su questo fronte è necessaria un’armonizzazione con gli standard europei, in che termini?

È un tema decisivo per proseguire nel processo di accelerazione digitale del Paese. Si consideri che le norme attuali prevedono limiti dieci volte inferiori rispetto al resto dell’Europa, che ha invece fatto proprie le raccomandazioni internazionali per le frequenze utilizzabili per il 5G.

Quali le esigenze per uno sviluppo digitale realmente rapido, ma sostenibile?

Risulta fondamentale procedere nel dialogo con le Istituzioni per impedire che si verifichino ulteriori ritardi nello sviluppo della digitalizzazione del Paese e nella realizzazione di servizi utili a migliorare la qualità della vita e che trovano applicazione nel mondo della sanità, dell’automotive, dell’agricoltura e della vita di tutti i giorni, e soprattutto il loro superamento va nella direzione di promuovere una maggiore sostenibilità ambientale e favorire lo sviluppo di nuovi servizi a vantaggio dei cittadini. A questo si deve aggiungere una collaborazione sinergica per accelerare ed estendere le reti VHCN sull’intero territorio nazionale e promuovere un’ampia gamma di servizi essenziali per la gestione di funzioni di rilevanza cruciale per la società e l’economia. Bisogna dunque riavviare il circuito virtuoso tra competenze, innovazione, investimenti, servizi, generazione e ridistribuzione della ricchezza.

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