“L’Oracolo dell’Apocalisse”

Oggi  alle 19.00 presso la Libreria Eli, un nuovo spazio culturale nel cuore di Roma, l’autrice Francesca Romana Valente, archeologa, spe­cializzata in esoterismo e archeologia cristiana,e l’artista Mariuccia d’Angiò presentano rispettivamente il libro e le illustrazioni che hanno dato vita alla loro collaborazione incentrata sull’interpretazione, esoterica da un lato, artistica dall’altro, del libro biblico dell’Apocalisse di Giovanni.

Un incontro che sarà soprattutto un’occasione per scoprire le diverse e sorprendenti interpretazioni di uno dei libri più temuti, che da secoli influenza l’immaginario collettivo e che, se letto e studiato, può essere, sorprendentemente, meno temibile appunto di quello che siamo portati a pensare. 

La mostra presenta le illustrazioni che hanno ispirato i tarocchi dell’Oracolo dell’Apocalisse e che l’artista Mariuccia d’Angiò illustratrice specializzata in varie tecniche, già autrice di diversi libri illustrati sui miti e l’arte, mette a disposizione del pubblico per l’occasione.  L’Apocalisse di Giovanni è un libro che parla al lettore per immagini, attraverso un codice fatto di simboli a volte terrificanti, come la celebre Bestia, o rassicuranti, come la Donna vestita di Sole. Il testo apocalittico ha ispirato vari celebri artisti, quali Blake, De Chirico o Dalì, ognuno dei quali ne ha fornito una personalissima interpretazione.

Mariuccia d’Angiò si è ispirata direttamente ai versetti biblici, per trasporre nei suoi disegni l’impressionante carica drammatica e visionaria delle immagini sognate da Giovanni quasi duemila anni fa. Ma se nelle carte dominano i colori vibranti propri della sua arte, qui l’artista presenta il momento anteriore alla conclusione del percorso dell’opera, ovvero l’immagine in bianco e nero disegnata a china su carta. E per dare voce a queste antiche visioni e renderle capaci, come mai prima d’ora, di parlare direttamente alla mente e al cuore del lettore, le ha qui vivificate con un colpo di un rosso vivo. Questo momento di colore riempie lo spazio bianco di volta in volta in modo diverso, creando un gioco visivo che distoglie l’attenzione dall’insieme e si concentra sul particolare. Il rosso è il colore del sangue, quindi della vita e dell’audacia con cui si esprime la forza di volontà. Per questo rompe la composizione del bianco e del nero e marchia letteralmente ogni immagine come a voler aprire la dimensione della carta e portare fuori l’immagine, diventando un punto di contatto tra la dimensione del simbolo apocalittico e il pubblico. L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 16 dicembre.

 

 

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